Durante un incontro con le banche, la CEO Linda Yaccarino avrebbe confermato l’intenzione di offrire tre diversi abbonamenti, invece del solo X Premium. Quest’ultimo verrebbe diviso in Basic, Standard e Plus, adottando una strategia simile a quelle dei servizi di streaming video. A fine settembre, Elon Musk aveva ipotizzato un social network completamente a pagamento.
Tre diversi abbonamenti per X?
Come è noto, Musk ha chiesto quasi 13 miliardi di dollari a diverse banche per finanziarie l’acquisizione da 44 miliardi di dollari. Su quella somma, l’azienda californiana paga oltre un miliardo di dollari di interessi all’anno. Le entrate di X derivano quasi interamente dall’advertising. La CEO ha recentemente dichiarato che il 90% degli inserzionisti top è ritornato sulla piattaforma.
Secondo Reuters, le entrate pubblicitarie negli Stati Uniti (il mercato più importante) sono diminuite del 55% ogni mese dall’arrivo di Musk. Media Matters ha inoltre rilevato che la spesa degli inserzionisti è nettamente in calo. Visa, una della aziende citate dalla Yaccarino, ha speso solo 10 dollari nelle ultime 12 settimane contro i 77.500 dollari nelle 12 settimane precedenti all’acquisizione.
Ecco quindi la necessità di trovare altre fonti di guadagno. Secondo Bloomberg, la CEO avrebbe confermato alle banche l’avvio dei test per tre diversi abbonamenti. L’attuale X Premium, che costa 8 dollari/mese (9,76 euro/mese in Italia), verrebbe diviso in tre piani: Basic, Standard e Plus.
In base ad alcune stringhe scoperte nel codice, il piano Basic mostrerà lo stesso numero di inserzioni viste oggi dai non abbonati. Le inserzioni verrebbero dimezzate con il piano Standard (come avviene con X Premium), mentre il piano Plus rimuoverà completamente le inserzioni (quindi costerà sicuramente più di 8 dollari/mese).
Non sono noti i prezzi, né quali potrebbero essere le funzionalità esclusive per ognuno dei piani e se il social network sarà ancora accessibile in forma gratuita.