Ora, su X è di nuovo possibile cercare post e contenuti relativi a Taylor Swift senza incontrare blocchi. Niente più ban, dunque, per le query relative alla cantante. Viene meno la misura adottata per limitare la diffusione di immagini pornografiche finte create con gli strumenti di intelligenza artificiale generativa.
Taylow Swift: via libera alle ricerche su X
Queste le puntate precedenti. L’esplosione della notorietà, per la popstar, è stata accompagnata da una crescita del fenomeno deepfake, tanto da spingere i vertici della piattaforma a decidere nei giorni scorsi per lo stop alle ricerche sul tema. I responsabili del social network affermano di voler continuare a vigilare, per impedire ulteriori abusi. Riportiamo di seguito in forma tradotta le parole di Joe Benarroch (Head of Business Operations).
Le ricerche sono state riabilitate e continueremo a rimanere vigili su ogni tentativo di diffondere questo contenuto, rimuovendolo se trovato.
Va detto che la contromisura implementata da X non è stata del tutto efficace. Era infatti sufficiente digitare una ricerca anche leggermente diversa rispetto a Taylor Swift
o Taylor Swift IA
per veder comunque comparire i deepfake generati dall’IA.
Anzi, l’aver sottoposto il problema all’attenzione del grande pubblico ha con tutta probabilità attirato ancora più interesse e moltiplicato il numero di coloro che si sono messi a caccia delle immagini incriminate. Insomma, il classico effetto Streisand.
Sulla questione è intervenuta la Casa Bianca, attraverso l’addetta stampa Karine Jean-Pierre.
Nonostante le società dei social media prendano le loro decisioni in modo indipendente, a proposito della gestione dei contenuti, crediamo abbiano un ruolo importante da svolgere nel far rispettare le loro regole per prevenire la diffusione di disinformazione e, non consensualmente, di immagini intime raffiguranti persone reali.
Considerando la diffusione degli strumenti di IA generativa, la loro accessibilità su larga scala e la possibilità per chiunque di farne uso anche senza specifiche competenze, non sarà un problema semplice da arginare. E, con tutta probabilità, non basterà promulgare una legge o minacciare sanzioni per i responsabili.