Xen Project, un hypervisor open source di tipo 1 che utilizza un design microkernel, ha appena rilasciato la versione Xen 4.19. Si tratta di un aggiornamento importante, principalmente mirato a migliorare il supporto hardware per le architetture x86 e Arm. Inoltre, introduce miglioramenti di prestazioni e funzionalità.
Xen 4.19: le novità principali della nuova versione
Come accennato, Xen 4.19 amplia il suo supporto hardware, in particolare per le architetture x86 e Arm. Ad esempio, i sistemi x86 vedranno miglioramenti, come la configurazione semplificata dei domini hardware, riducendo significativamente i tempi di configurazione. Vi è poi un nuovo approccio alla gestione degli interrupt che ottimizza i tempi di elaborazione e risposta tra diversi cluster di CPU. Allo stesso tempo, l’architettura Arm riceve una spinta notevole con il supporto per le notifiche FF-A. Vi è poi la capacità di programmare dinamicamente i nodi, semplificando le configurazioni e migliorando le prestazioni.
Inoltre, questo aggiornamento introduce un nuovo driver per la gestione degli interrupt, migliorando la reattività e la scalabilità dei sistemi sotto carichi pesanti. Xen 4.19 si concentra anche sul perfezionamento degli strumenti per sviluppatori e sulla semplificazione dei processi di integrazione. Ad esempio, ha rimosso dipendenze non necessarie come libsystemd dal suo processo di compilazione quando è abilitato il supporto Systemd, optando invece per un’implementazione di libreria autonoma. Bisogna poi ricordare che il supporto per i tradizionali qemu-xen e pv-grub è stato deprecato. Ciò a favore di soluzioni più recenti che si integrano direttamente con progetti mainstream come il bootloader Grub.
Ultimo ma non meno importante, Xen 4.19 ha aggiornato la versione minima supportata della toolchain OCaml a 4.05. Ciò per garantire la compatibilità con gli ambienti di sviluppo moderni e ha aumentato il numero massimo di CPU che Xen può supportare a 16383, alzando notevolmente l’asticella della scalabilità. Per informazioni più dettagliate su tutte le modifiche, consulta il sito web ufficiale di Xen Project.