Linux Foundation annuncia la trasformazione di Xen in un “progetto collaborativo” gestito dall’organizzazione, con l’obiettivo dichiarato di estendere lo sviluppo del progetto di ipervisore open source a una partecipazione (anche economica) più ampia delle aziende che già usano la tecnologia.
Citrix, sviluppatrice di Xen e pioniera dei servizi di virtualizzazione, evidenzia l’importanza della “democratizzazione” del supporto al progetto: la gestione di un’organizzazione neutrale (Linux Foundation, appunto) permetterà ad aziende come Google, Amazon e Samsung di esercitare una maggiore “leadership” su Xen e tecnologie collegate (Xen Cloud Platform, Xen ARM hypervisor).
La neonata gestione di Xen da parte della fondazione del Pinguino include un buon numero di aziende IT di primaria importanza (Amazon Web Services, AMD, Bromium, Calxeda, CA Technologies, Cisco, Citrix, Google, Intel, Oracle, Samsung, Verizon Terremark), ciascuna delle quali sarà chiamata a sborsare 25mila dollari all’anno per finanziare il progetto e i costi connessi inclusivi di eventi, attività della community o altro.
E Citrix? La società statunitense continuerà a lavorare al progetto Xen con i suoi cento e passa ingegneri, dedicando tutte le energie necessarie a fare concorrenza agli altri grandi protagonisti del mercato “cloud” e virtualizzazione come Microsoft (Hyper-V), VMware (ESXi) e l’accoppiata Red Hat/IBM (KVM).
Alfonso Maruccia