Hugo Barra, ex-Google e ora responsabile per l’internazionalizzazione dei prodotti Xiaomi, ha presentato a pechino le specifiche dello smartphone Mi 4, un prodotto con caratteristiche di sicuro interesse soprattutto per quanto riguarda look e design. Per non parlare del prezzo: con una dotazione da fuoriserie, un valore di listino di circa 240 euro sfiora quello di alcuni prodotti entry level o di fascia media.
L’hardware, prima di tutto: Xiaomi Mi 4 può contare su un SoC Snapdragon 801 con CPU quad-core a 2,5GHz, 3 gigabyte di RAM, storage integrato di 16 o 64GB, connettività 4G/LTE (una “prima volta” assoluta per l’azienda), schermo IPS Full HD da 5″, batteria da 3.080mAh in grado di caricarsi al 60 per cento in un’ora, fotocamere da 13 megapixel (retro) e 8 mp (fronte). Barra sottolinea inoltre la capacità del telefonino di registrare video in 4K ed eseguire rendering fotografico HDR in tempo reale, mentre per quanto riguarda il design si parla di un chassis in acciaio inossidabile e doppia versione in colore bianco e nero.
L’OS è ovviamente Android, su cui gira altrettanto ovviamente la “skin” personalizzata di Xiamoi MIUI, e l’azienda ha anche provveduto a realizzare un braccialetto hi-tech per applicazioni biometriche economico e in grado di collegarsi con lo smartphone Mi 4: costa poco meni di 15 dollari.
Anche Mi 4 segue lo stesso filone estetico del mini-tablet Mi Pad , e Barra approfitta dell’occasione per liberarsi dell’accusa di aver copiato dal design di Apple: un’accusa che Barra prova a respingere al mittente descrivendo il suo datore di lavoro come un’azienda “incredibilmente innovativa” e sempre alla ricerca di un design migliorato e raffinato. Il fatto che Xiaomi usi l’iconica scritta “one more thing” di Cupertino nelle sue presentazioni è un fatto puramente casuale, evidentemente.
Alfonso Maruccia