Con la presentazione ufficiale di Xiaomi SU7, la prima auto elettrica del marchio, il gruppo cinese che negli ultimi anni ha scalato le gerarchie nei settori mobile e smart home ha confermato le proprie ambizioni sul fronte automotive. L’obiettivo è quello di diversificare il proprio modello di business, con l’ambizione dichiarata di diventare, nel medio-lungo periodo, una delle realtà più importanti dell’industria.
Cinque curiosità sull’auto elettrica Xiaomi SU7
Lasciamo da parte le caratteristiche del veicolo, già passate in rassegna ieri in un articolo dedicato (dall’autonomia che raggiunge gli 800 Km alle due versioni proposte), per concentrare qui l’attenzione su cinque curiosità che potrebbero essere sfuggite, ma degne di nota per comprendere a tutto tondo la natura e le finalità dell’iniziativa.
Motori progettati internamente
Per la variante base e per quella Max, Xiaomi ha scelto di progettare e costruire internamente i tre motori in dotazione ovvero HyperEngine V6, HyperEngine V6s e HyperEngine V8s. Il più avanzato raggiunge i 27.200 rpm con una potenza in uscita pari a 425 kW.
SU sta per Speed Ultra
L’acronimo SU scelto per identificare la serie d’appartenenza dell’auto elettrica, per esteso, si legge Speed Ultra. Xiaomi non nasconde le proprie ambizioni, chiamando in causa direttamente realtà del settore come Tesla e Porsche, affermando di poter garantire fin da subito prestazioni superiori. Un esempio? L’accelerazione da 0 a 100 Km/h in soli 2,78 secondi.
Tre colorazioni, come gli smartphone
Un ennesimo punto di contatto tra Xiaomi SU7 e l’ecosistema mobile è costituito dai nomi coniati dal brand per le tre colorazioni nelle quali sarà proposta l’auto elettrica. La prima è Aqua Blue, quella scelta come più rappresentativa e mostrata sul palco dell’evento di presentazione andato in scena a Pechino. Ci sono poi il più elegante e discreto Mineral Gray e quello visibile qui sotto, Verdant Green.
C’è un po’ di Modena a Pechino
Curiosamente, la piattaforma su cui è costruita la vettura, include un riferimento implicito tutto italiano: si chiama Modena, con un’allusione piuttosto chiara al territorio in cui i motori sono di casa, un’eccellenza e una tradizione fortemente radicata.
L’auto elettrica come dispositivo
La volontà è quella di mettere un piede nel settore delle quattro ruote adottando, anzi replicando, lo stesso approccio già sperimentato con successo nei mercati nei quali il marchio opera da tempo. In altre parole, la vettura non sarà un prodotto a se stante, ma andrà a integrarsi nel già citato ecosistema per abbracciare a 360 gradi la quotidianità di chi ne farà uso, anche durante gli spostamenti. Ne è testimonianza la presenza di una console touchscreen da 16,1 pollici affiancata da un head-up display che si estende per addirittura 56 pollici e da altri schermi installati nell’abitacolo.
Qui sopra lo streaming integrale dell’evento in cui è stata annunciata Xiaomi SU7. Ciò che ancora non sappiamo sull’auto elettrica è il suo prezzo (anzi, al plurale, prezzi, considerando le diverse versioni presentate) né la strategia di commercializzazione. I primi indizi trapelati lasciano intuire una spese non alla portata di tutte le tasche. La vettura sarà destinata con tutta probabilità in un primo momento al mercato cinese.