Si chiama YaCy ed è l’ultimo di lunga serie di motori di ricerca “alternativi” che vorrebbero invogliare gli utenti ad allontanarsi (almeno parzialmente) dall’onnipresente web search di Google. Diversamente da progetti avvolti ancora nel mistero come Volunia , però, YaCy mette un bel po’ di carne al fuoco a cominciare dal peculiare meccanismo tecnologico attraverso cui passano le ricerche e l’indicizzazione dei siti web.
Il nuovo progetto è infatti un motore di ricerca peer-to-peer, dove gli utenti vengono invitati a scaricare un apposito software sia per la parte server che per quella client: il lato server si incaricherà di indicizzare le pagine web e condividere un database comune con gli altri peer della rete, mentre il client potrà essere usato per portare a termine le ricerche come in una comune pagina web.
YaCy è un free software che ambisce a riportare i diritti dei netizen al centro delle ricerche web, “un link vitale tra noi e le informazioni che cerchiamo” e una funzione essenziale della vita in rete secondo i promotori del progetto non possono essere affidate a “poche grosse corporazioni” con tutte le conseguenze che la cosa comporta sulla privacy online.
YaCy “si allontana dall’idea che i servizi debbano essere controllati centralmente”, dice il presidente di Free Software Foundation Europe Karsten Gerloff, creando “un’infrastruttura che non ha un singolo punto di cedimento” e può quindi essere messa al riparo (almeno teoricamente) dai tecnocontrolli sempre più ossessivi di stato e mercato.
Alfonso Maruccia