San Francisco (USA) – A quanto sembra anche un pioniere di Internet come John Gilmore, noto soprattutto per essere il co-fondatore della Electronic Frontier Foundation, è rimasto in un certo modo vittima di un diffusissimo worm: Yaha.
Scoperto lo scorso febbraio, Yaha opera in modo tradizionale: una volta infettato un PC con Outlook, si preoccupa di inviare una copia di sé stesso a tutti i contatti nella rubrica di Windows. Se non trova un mailserver valido all’interno del registro di Windows, Yaha è però in grado di avvalersi di una serie di mailserver noti per essere “aperti al relaying”, macchine che rappresentano l’incubo dell’antispam e che di fatto consentono l’inoltro di e-mail provenienti da qualsiasi mittente.
Fra questi mailserver figura anche Toad.com, un server gestito direttamente da Gilmore nella sua abitazione privata di San Francisco. Lo scorso anno Verio, il provider che fornisce connettività a Gilmore, ha tentato di obbligarlo a limitare l’accesso al proprio mailserver per arginare il fenomeno dello spamming, ma Gilmore ha risposto accusando il suo fornitore di censura e sostenendo che era sua intenzione continuare a rendere il mailserver disponibile a tutti i propri amici in giro per il mondo.
Come compromesso Verio ottenne da Gilmore l’attivazione di un meccanismo che quantomeno limitasse il numero di e-mail che potevano essere spedite, in un certo lasso di tempo, da un determinato indirizzo.
Ma questo, ha fatto notare l’esperto di sicurezza Jay Dyson, non ha impedito che il mailserver di Gilmore sia rimasto “meta prediletta” di spammer e, in questo caso, anche di un virus di tipo mass-mailing.
“Credo che Gilmore sia un vecchio testardo per lasciare il suo mailserver aperto in trasmissione”, ha detto Dyson. Come dire: la libertà è sacrosanta, ma a tutto c’è un limite…