O un accordo di licenza o la denuncia: Yahoo! si rivolge informalmente a Facebook, rivendicando una manciata di brevetti di cui il social network in blu starebbe abusando.
L’affondo di Yahoo!, esplicito quanto inaspettato, si è consumato attraverso le pagine del New York Times : oggetto del contendere, ha rivelato una fonte informata, sarebbero un complesso di brevetti, tra i dieci e i venti, che in qualche modo verrebbero sfruttati dal social network senza l’autorizzazione di Yahoo!.
Nessun riferimento dettagliato alla proprietà intellettuale descritta dai brevetti imbracciati da Yahoo!: le fonti del NYT citano advertising, personalizzazione dei siti, social networking e scambio di messaggi . C’è chi ipotizza che la violazione riscontrata da Yahoo! si possa collocare nell’ambito delle funzioni basilari del social networking e in quello dell’advertising collocato nel search. Certo è che Yahoo! detiene una quantità di brevetti enormemente superiore a quella di Facebook : 1.100 assegnati e 2.661 in attesa di assegnazione sarebbero quelli di Yahoo!, poco più di 200 quelli di Facebook, raggranellati con acquisizioni più o meno imponenti.
“Yahoo ha una responsabilità nei confronti dei suoi azionisti, dei suoi impiegati e di altri stakeholder nel proteggere la sua proprietà intellettuale – ha spiegato un portavoce del colosso del search – o Facebook stipulerà un contratto di licenza o saremo costretti a procedere unilateralmente per proteggere i nostri diritti”. Quella che appare una netta dimostrazione di ostilità si manifesta in un contesto di rapporti assolutamente pacifici tra le due aziende, cementati ad esempio da un proficuo accordo sulle notizie .
Un fulmine a ciel sereno in un momento di svolta per entrambe le aziende: Yahoo! reduce da un importante cambio al vertice , Facebook fresca dell’ IPO . Una situazione, quella di Facebook, molto simile a quella in cui si trovava Google nel 2004, quando Yahoo! riuscì a strappare al colosso del search 2,7 milioni di dollari in azioni grazie alla proprietà intellettuale consolidata con l’ acquisizione di Overture . Brevetti che, peraltro, sarebbero coinvolti negli attriti con Facebook.
Gaia Bottà