A Yahoo non vanno a genio le richieste di intercettazioni “embedded” provenienti dalle autorità federali statunitensi, e i responsabili dell’azienda hanno espresso il loro scarso entusiasmo per il paventato obbligo di garantire l’intercettabilità delle comunicazioni cifrate direttamente al responsabile della National Security Agency, l’ammiraglio Mike Rogers.
Rogers ha dovuto fare i conti con le domande insinuanti di Alex Stamos, responsabile della sicurezza per Yahoo, e i due hanno battibeccato in occasione di una conferenza sul tema dello spionaggio digitale. Stamos ha domandato a Rogers se Yahoo debba acconsentire alle richieste di installare backdoor nei canali di comunicazione cifrata provenienti da paesi quali Arabia Saudita, Cina, Russia o anche Francia.
Il riferimento diretto è ovviamente alla richiesta dell’FBI di rendere intercettabili le comunicazioni degli utenti di gadget mobile, una pratica resa quasi impossibile dalla disponibilità di nuovi meccanismi crittografici abilitati di default sui sistemi più recenti.
A Rogers non è piaciuta la domanda di Stamos, e il botta e risposta e andato avanti per un po’, tra il primo che sosteneva la legittimità di una backdoor “legale” e il secondo che parlava di inaccettabili decisioni “unilaterali” della NSA.
Il dibattito sul Datagate e lo spionaggio mondiale a opera dell’intelligence USA è più vivo che mai, e anche Edward Snowden vi prende parte con un AMA su Reddit : la talpa del tecnocontrollo, fresca di Oscar per il documentario Citizenfour, ha parlato del tempo a Mosca e del rimorso per non aver denunciato prima le pratiche antidemocratiche della NSA. Snowden, è emerso di recente, aveva preparato un manifesto contro il tecnocontrollo con tanto di petizione globale da mettere online nel caso in cui fosse finito nelle galere statunitensi agli inizio dello scandalo Datagate.
Alfonso Maruccia