Yahoo, per esporre il bilancio del proprio ultimo trimestre, sceglie l’ottimismo: si è trattato di un periodo tormentato dalla rivelazione di un attacco subito nel 2014 che ha coinvolto 500 milioni di account e incupito dalle accuse di collaborazionismo con l’intelligence statunitense, e benché entrambi gli eventi possano influire sull’andamento del business, Sunnyvale guarda al bicchiere mezzo pieno, auspicando che altrettanto faccia Verizon, in vista dell’acquisizione.
Quello che i risultati finanziari al 30 settembre mostrano, al di là delle fisiologiche oscillazioni in termini di numeri assoluti, è che Yahoo è un’ azienda stabile : il fatturato, 1,305 miliardi di dollari, in crescita del 6,5 per cento rispetto allo scorso anno, è quello atteso dagli analisti; i ricavi sono più che raddoppiati, a raggiungere i 163 milioni di dollari. L’andamento è consolidato , senza picchi né scossoni, e gli osservatori, nell’analisi del dettaglio dei risultati, rilevano che le conquiste di Yahoo sono da attribuire soprattutto al taglio dei costi , piuttosto che alla consistenza della crescita, che si misura in buoni risultati nell’ambito mobile e video a fronte di un netto calo nell’ambito di attività centrali come search e display advertising.
Sunnyvale, come anticipato , si è sottratta al tradizionale confronto con investitori e analisti, ma ha scelto di offrire loro dei numeri che dovrebbero rappresentare la prova del fatto che l’annuncio del crack del 2014 e dei relativi problemi di sicurezza per gli utenti non abbiano influito sul traffico dei servizi in viola.
Ad uno sguardo critico , però, non sfugge che l’aumento delle visite potrebbe dipendere dall’apprensione degli utenti alla ricerca di informazioni, e le oscillazioni nel numero di email scambiate sembra coincidere con la temporanea impossibilità di attivare l’inoltro automatico delle email su altre caselle.
Il CEO Marissa Mayer, assicurando che l’azienda farà il massimo per consolidare la fiducia dei cittadini della Rete nonostante i problemi di sicurezza, si dice “sicura del valore che i prodotti di Yahoo hanno per la vita degli utenti”, e “fiduciosa nel valore del business di Yahoo”. Un aspetto oltremodo determinante dal momento che l’azienda “è impegnata nel prepararsi all’integrazione con Verizon”, che nel mese di luglio aveva reso pubbliche le proprie intenzioni di voler acquisire Yahoo e che ora sembra esitare nei propri intenti: l’operatore statunitense, secondo indiscrezioni, potrebbe chiedere uno sconto sull’entità della transazione e, secondo gli analisti , anche sulla base delle clausole del contratto, è molto probabile lo otterrà.
Gaia Bottà