Yahoo! ha acquisito la startup Associated Content per un prezzo compreso tra 90 e 100 milioni di dollari .
Fondata nel 2004 da Luke Beatty, da allora ha raccolto più di 16 milioni di utenti unici al mese, contando su oltre 50mila pezzi mensili . Fra i possibili acquirenti era stato individuato anche AOL, il cui CEO Tim Armstrong è anche uno degli investitori originali.
Non sono ancora noti tutti i dettagli dell’operazione, tuttavia Yahoo! sembrerebbe intenzionata a chiudere il sito Associated Content nel momento in cui completerà l’acquisizione (solo nelle prossime trimestrali) per integrare i contenuti nella sua piattaforma, anche se le modalità con cui tale operazione dovrà svolgersi non sono ancora chiare né scontate.
Certo è che il CEO Patrick Keane, così come gli altri membri dello staff, si dovrebbe unire alla scuderia Yahoo!, andando magari a sostituire nel ruolo di top sales Joanne Bradford, passata a Demand Media, concorrente diretta proprio di Associated Content.
L’acquisizione dovrebbe permettere a Yahoo! di aggiudicarsi un metodo per produrre contenuti media a basso costo e di ottenere una tecnologia per monitorare, attraverso le analisi delle ricerche compiute, i possibili interessi degli utenti in fatto di notizie del momento.
Associated Content, infatti, produce molti contenuti variegati sfruttando freelance ( circa 380mila) pagati circa 5 dollari a storia (tra 2 e 15 dollari subito, seguiti da 1,50 dollari per ogni milione di impression raggiunte dall’articolo) ed ha sviluppato una tecnologia che in un certo senso predice cosa interesserà agli utenti leggere nell’immediato futuro: sfrutta le ricerche effettuate sui più diffusi motori di ricerca e grazie ai dati detenuti da Yahoo! in questo campo tale funzione non potrà che migliorare.
L’acquisto, pur inserendosi nella strategia della piattaforma viola di aumentare i contenuti prodotti dagli utenti affiancandoli ai contenuti professionali (quali quelli ottenuti con l’ accordo con Associated Press) e in generale la sua offerta, estendendo la pervasività delle notizie fornite anche alle nicchie di utenze e alle notizie di interesse locale, ha ricevuto alcune critiche, sia perché con il suo inglobamento Yahoo! diventerebbe un editore , sia perché qualche dubbio sorgerebbe circa la qualità del servizio offerto dalla piattaforma di news.
Tuttavia Carol Bartz, CEO di Yahoo!, ha commentato l’acquisto sottolineandone l’importanza: “Insieme creeremo più contenuti su quello che sappiamo interessare ai nostri utenti” e puntando proprio sulla qualità il vicepresidente Yahoo! addetto ai media James Pitaro ha spiegato che si tratterebbe di una strategia “complementare e aggiuntiva rispetto all’intenzione di continuare ad investire in giornalisti e editor professionisti”.
Infine, l’informazione di Associated Content, per il momento offerta esclusivamente per gli Stati Uniti , dovrebbe ora puntare a diventare globale.
Claudio Tamburrino