Sunnyvale (USA) – Bisogna riconoscere che la dirigenza Yahoo ha del fegato nell’ammettere la superiorità di Google nel campo della ricerca online. Come un fulmine a ciel sereno, il gran capo del dipartimento finanziario, Susan Decker, ha confermato la capitolazione. “Non crediamo di poter guadagnare share di mercato nei confronti di Google. Non è un nostro obiettivo quello di diventare il primo motore di ricerca del Web. Saremmo molto felici di mantenere la nostra seconda posizione”.
ComScore Networks , nell’ultimo report riguardante i motori di ricerca più utilizzati negli Stati Uniti, ha confermato che, nel periodo novembre 2004/novembre 2005, Google ha rafforzato la propria leadership ai danni dei suoi diretti concorrenti Yahoo e Microsoft MSN. La prima posizione, infatti, è dominata con un 39,8% (+ 5,5%) di share, contro il 29,5% (- 2,5%) di Yahoo e i 14,2% (- 1,8%) di MSN Search.
A livello mondiale lo scenario è ancora più chiaro: mediamente Google dispone di uno share doppio rispetto agli antagonisti, distinguendosi di conseguenza anche nel settore pubblicitario online (Fonte: Forrester Research). “In alcun paesi la battaglia è già persa. Le soluzioni Google sono disponibili così in fretta che per ogni competitor è difficile controbattere adeguatamente”, ha dichiarato Jordan Rohan, analista presso RBC Capital Markets . “Non può che meravigliare quanto sia vincente Google nella ricerca online. E’ proprio il loro obiettivo essere i numeri uno”, ha commentato Danny Sullivan, redattore di SearchEngineWatch.com .
Yahoo è stato lanciato nella Web-sfera nel lontano 1994 come directory, e solo nell’ottobre del 2002 è diventato un vero e proprio motore di ricerca ( Web crawler ), grazie all’utilizzo della tecnologia Google. Dal febbraio 2004, tramite una serie di acquisizioni che hanno coinvolto Overture , AllTheWeb , AltaVista , Yahoo sfrutta le potenzialità di Inktomi – il motore sviluppato dalla University of California Berkeley .
L’obiettivo di Yahoo, secondo numerosi analisti, è quello di rafforzare la propria offerta pubblicitaria, a scapito dello sviluppo del Web-searching. “Vogliamo la leadership nel marketing online, sfruttando sia la nostra seconda posizione che il nostro marchio. Credo che sia nelle nostre possibilità”, ha aggiunto Decker.
Dario d’Elia