Il magnate Carl Icahn non si lancerà all’ assalto del consiglio di amministrazione di Yahoo per sovvertirlo e ammaestrarlo. Si accontenterà di assicurarsi uno scranno nella board e di assicurarne due a un paio dei suoi fedeli.
Gli accesi diverbi delle scorse settimane tra lo stesso Icahn e il management dell’azienda? Si sono dissolti in un accordo fruttuoso per tutti, annuncia Yahoo: “Nessuna altra azienda su Internet può vantare la nostra combinazione unica di brand globale, impiegati talentuosi, tecnologie innovative e asset eccezionali, attributi che ci consentiranno di trarre vantaggio dalle crescenti opportunità che ci attendono – ha annunciato Jerry Yang – non vedo l’ora di lavorare insieme ai nuovi colleghi della board per fare in modo che ciò possa avvenire”.
Icahn, in una dichiarazione sibillina , oltre ad apprezzare la voglia di Yahoo di consolidare la propria posizione continua a ritenere che “la vendita dell’intera azienda o la vendita della divisione search debba continuare ad essere presa in considerazione”. Si dichiara altresì entusiasta del fatto che “transazioni significative, incluse le strategie con le quali si valuteranno queste transazioni, siano ora discusse appieno con l’intera board”. Il riferimento di Iachn corre al costante e solipsistico atteggiamento mostrato dai dirigenti Yahoo in questi tempi così dinamici per il settore.
Icahn potrà ora agire da mediatore nel corteggiamento ingaggiato da Microsoft, ma gli analisti sono in disaccordo riguardo alle strategie che il CDA deciderà di perseguire: c’è chi intravede all’orizzonte l’accordo, c’è chi sostiene che Yahoo continuerà a non cedere. ( G.B. )
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