Nel club della trasparenza digitale, Yahoo! ha condiviso il suo primo rapporto sulle richieste pervenute dalle singole autorità nazionali per il rilascio delle informazioni personali relative a migliaia di account in viola. Dagli Stati Uniti all’Italia, un totale di 17 governi nel primo semestre del 2013 ha agito per l’eventuale consegna di dati dalle numerose proprietà online del gigante di Sunnyvale.
In testa alle classifiche di tutti i transparency report delle aziende high-tech, il governo di Washington ha inviato un totale di quasi 12.500 richieste a coinvolgere oltre 40mila account di Yahoo! . L’azienda guidata da Marissa Mayer ha accettato di rilasciare più di 4.600 contenuti caricati o condivisi dai suoi account su Flickr, Mail o Messenger. Più di 6.700 sono invece le informazioni – IP, indirizzi di posta elettronica o posizioni geolocalizzate – consegnate su pressione delle autorità a stelle e strisce.
Sul territorio italiano , Yahoo! ha gestito circa 2.600 richieste per un totale di quasi 3mila account , rilasciando 273 contenuti e 1.500 informazioni personali. Dopo quella statunitense, la pressione più elevata viene dalla Germania, con circa 4.200 richieste e oltre 5.300 account in viola. L’azienda di Sunnyvale rilascerà prossimamente un secondo rapporto a comprendere tutte quelle notifiche ricevute per la gigantesca piattaforma di blogging Tumblr, recentemente acquisita per oltre 1 miliardo di dollari.
Per la tutela degli utenti connessi, il primo transparency report di Yahoo! è stato pubblicato pochi giorni prima del rilascio del giornalista e attivista cinese Shi Tao , condannato a 10 anni di carcere per la consegna di documenti segreti – un’ordinanza emessa dal governo di Pechino per limitare la copertura giornalistica delle manifestazioni di protesta nel 15esimo anniversario dei fatti di piazza Tienanmen – a nazioni estere.
In seguito alla sentenza di condanna – era il 2005 – era stata rivelata la consegna delle credenziali d’accesso all’account Yahoo! Mail di Tao , con l’azienda californiana che aveva di fatto facilitato l’arresto dell’attivista asiatico. Annunciato dai responsabili di PEN International , il rilascio di Shin Tao è avvenuto con 15 mesi di anticipo rispetto alla condanna iniziale. Le motivazioni restano avvolte nell’ombra, mentre Yahoo! ha ribadito che nessun essere umano dovrebbe mai subire una simile pena per il libero esercizio della libertà di espressione.
Mauro Vecchio