Yahoo: nel 2004 la morte dello spam

Yahoo: nel 2004 la morte dello spam

Entro pochi mesi il portalone intende rendere disponibile sul canale open source una infrastruttura che vuole cambiare tutto nel modo in cui viene gestita la posta elettronica
Entro pochi mesi il portalone intende rendere disponibile sul canale open source una infrastruttura che vuole cambiare tutto nel modo in cui viene gestita la posta elettronica


Roma – Si chiama “Domain Keys” la risposta tecnologica che Yahoo! intende dare allo spam entro pochi mesi. Questo è infatti il nome di una piattaforma software open source che il portalone americano prevede di rendere pubblica non appena saranno messe a punto le sue funzionalità centrali.

L’idea fondamentale del software è quella di creare una sorta di certificazione volante delle email. Una architettura che inserisca nell’header dell’email inviata una chiave privata sicura. Il sistema che riceve l’email andrebbe poi a verificare se la corrispondente chiave pubblica sia associata al dominio di partenza attraverso il Domain Name System della rete. Se così non fosse, l’email verrebbe distrutta. Se invece la chiave pubblica è in grado di decifrare quella privata allora l’email passerebbe normalmente.

“Uno dei problemi centrali dello spam – ha spiegato un responsabile Yahoo! alla Reuters – è che noi non sappiamo da chi arriva, Yahoo non lo sa, né l’utente sa se veramente arriva da chi dice di arrivare. Quello che proponiamo è di reingegnerizzare il modo in cui lavora internet per quanto riguarda la posta elettronica”.

Potrebbe una soluzione del genere fermare lo spam o, almeno, il grosso dello spam? Il dibattito è aperto, ma secondo Yahoo! si possono fare enormi passi in avanti anche se soltanto una percentuale dei grossi provider internet nel mondo adottasse una simile piattaforma.

Entusiasta, a quanto pare, uno esperto di spam, Andrew Barrett della SpamCon Foundation , secondo cui il sistema può funzionare e “il fatto che Yahoo, uno dei quattro più grandi operatori del settore, se ne occupi vuol dire che ci sono speranze: è un grande strumento che può essere utilizzato”.

Uno dei punti a favore del sistema è il fatto che il suo rilascio sotto licenza aperta consentirà, a chiunque lo vorrà, di implementarlo e migliorarlo. Lo stesso Barrett ha tenuto a mettere in guardia, però, sul fatto che se una novità del genere verrà introdotta ciò avrà dei costi perché molto maggiore sarà l’impegno dei server che si occupano di gestire l’email. “Si tratta – ha affermato – di un buon approccio utile a chi lo vorrà implementare. Ma qualsiasi forma di soluzione crittografica richiederà l’impegno di ulteriori risorse di computing, e questo non sarà economico”.

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Pubblicato il
9 dic 2003
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