La squadra legale di Acacia è tornata a colpire , e questa volta a leccarsi le ferite sarà Yahoo! che dovrà tirar fuori dal suo portafogli una cifra che sfiora i 12,4 milioni di dollari (quasi 9 milioni di euro). L’azienda di Sunnyvale si è dunque arresa davanti alla decisione finale di una corte del Texas: il suo programma di instant messaging ha violato un brevetto depositato nel lontano 2001.
Più precisamente, il brevetto numero 6,205,432 , appartenente ad un trio di inventori statunitense e successivamente acquistato da Acacia Research Corporation , società impegnata nell’acquisto delle patenti in ambito tecnologico. Yahoo! avrebbe sfruttato allora una tecnologia non sua, inerente ad un sistema capace di inserire un riferimento pubblicitario all’interno del background di un programma come quello di instant messaging .
In pratica, ciò che fa IMVironments , feature legata al messenger di Yahoo!. Per questo, i legali di Acacia erano stati sguinzagliati, per una causa che ha ora fruttato alla società californiana il 23 per cento delle royalty provenienti dalle vendite di Yahoo! IMVironments .
Si tratta, in sostanza, di un nuovo colpo da tribunale messo a segno da Acacia, società che sin dalla sua fondazione nel 1992 ha raggranellato almeno 337 cause legate alla violazione di brevetto. L’azienda statunitense acquista infatti i brevetti per poi difenderli in tribunale dopo la loro violazione. Qualcuno ha sottolineato come con questa attività abbia messo da parte circa 70 milioni di dollari, frutto di anni di quello che qualcuno potrebbe anche definire patent trolling .
Mauro Vecchio