La domanda più ricorrente per Carol Bartz è stata, secondo quanto riferisce il New York Times , quella sul possibile accordo con Microsoft per la vendita del ramo search . Una domanda che il nuovo CEO , con tutta l’esperienza maturata in tanti anni al vertice delle aziende di Silicon Valley, ha dribblato con eleganza preferendo concentrarsi sui dati che aveva appena comunicato. Dati che, tutto sommato, hanno sollevato il morale ai dipendenti e investitori dello storico portale.
Secondo quanto comunicato, i 18 mesi che hanno visto il fondatore Jerry Yang alla guida della sua creatura si chiudono con un profitto di 238 milioni di dollari , pari a un dividendo di 17 centesimi per azione. Un valore superiore sia a quanto pagato lo scorso anno, 13 centesimi, e superiore anche se di poco a quanto atteso dagli analisti (12 centesimi).
In realtà le attività si sono chiuse con una perdita netta di 303 milioni di dollari (22 centesimi ad azione), in calo di circa 500 milioni rispetto a un anno fa. A pesare sui conti alcuni costi legati al personale e alla riduzione del valore di alcuni degli asset europei dell’azienda: in ogni caso il fatturato complessivo si assesta sulla rispettabile cifra di 1,8 miliardi di dollari , in calo di appena l’1 per cento rispetto al 2007.
Nonostante Google, principale concorrente di Yahoo!, abbia comunque fatto segnare una crescita a due cifre nello stesso periodo, la situazione è meno preoccupante di quanto ci si attendesse. Quanto basta a Bartz per ottenere quello spazio di manovra che desiderava , e quanto basta al titolo del search engine per riguadagnare un po’ di terreno perduto in Borsa : a Wall Street, in una giornata positiva per tutto il listino, le azioni di Sunnyvale viaggiano sulle ali di un rassicurante +7 per cento e sopra la soglia psicologica dei 12 dollari. ( L.A. )