Yahoo! ha lanciato “Axis”, un suo web browser per i dispositivi iOS che sostiene sarà in grado di “ridefinire cosa significa cercare e navigare il Web”.
L’offerta di Yahoo! è duplice: da una parte offre Axis come estensione per le versioni desktop di Safari, Chrome e Firefox, e in questi si limita a rimanere in un riquadro in basso che offre una fascia di ricerca (basata su Bing) alternativa a quella della barra superiore. Dall’altra, Axis garantisce la sincronizzazione automatica tra quanto fatto sul PC e sugli smartphone (per il momento con la Mela, in futuro anche con l’androide): segnalibri, ricerche, cronologia finiscono condivise tra i propri device, ovvero per il momento iPhone e iPad (e volendo anche iPod Touch). Inoltre, particolare attenzione viene riservata ai servizi di condivisione sociale delle pagine visitate.
Un altro aspetto su cui sembra puntare Yahoo! è quello della rapidità della risposta: l’app sembra in grado di offrire informazioni istantanee mentre si scrive, in particolare collegando alla funzione di autocompletamento alcune informazioni quali le condizioni meteorologiche appropriate, una mappa, oppure suggerimenti visivi delle pagine a cui porterebbe il completamento della digitazione .
I suggerimenti sono ritagliati anche in base alle precedenti navigazioni effettuate dall’utente. Ed ecco uno dei nodi venire al pettine, la questione privacy: in primis lo sviluppatore Nik Cubrilovic afferma di aver già individuato un bug all’interno dell’estensione Chrome di Axis, che metterebbe dati e navigazione degli utenti a repentaglio e che ha già costretto Yahoo! a disabilitare il plugin per il browser di Google; inoltre, le condizioni di utilizzo prestano il fianco a qualche polemica, anche perché non sono state (presumibilmente per errore) ancora pubblicate da Yahoo!, cosa che non gli ha impedito tuttavia di chiedere agli utenti di accettarle.
Il meccanismo di funzionamento di Axis sposta un gradino più su l’integrazione tra browser su diverse piattaforme: già Mozilla, con Firefox Home, aveva lanciato un primo meccanismo di “condivisione” delle attività tra il PC (con Firefox) e lo smartphone, anche se in seguito aveva concentrato i suoi sforzi sulla versione Android del Panda Rosso. Il mercato dei browser mobile sembra insomma poter ricevere quanto meno una scossa da questo lancio: in attesa anche dell’esordio di un’ ipotizzata versione per iOS di Chrome, finora proposte alternative come Flock, Rockmelt, Opera e Pogo di AT&T non hanno avuto il successo auspicato, e la stessa Apple, secondo quanto riferisce Yahoo!, non sarebbe interessata ad investire troppe risorse ancora sulla versione mobile del suo Safari.
In altre parole, la competizione e la concorrenza dovrebbero spingere al miglioramento generale delle performance e delle capacità in mobilità: a tutto vantaggio degli utenti iOS, Android, Windows Phone e di qualsiasi altra piattaforma presente o futura, magari con quel pizzico di interoperabilità che non guasta.
Claudio Tamburrino