Roma – È il primo accadimento seguente l’annuncio dell’abbandono di Jerry Yang della leadership di Yahoo!, e forse segnerà anche l’andamento dei prossimi mesi: con un cifra che si aggira sui 100 milioni di euro , il comparatore di prezzi Kelkoo (con base in Francia, a Grenoble, e che conta ad oggi oltre 200 dipendenti) è stato ceduto dall’azienda di Sunnyvale ad un fondo privato britannico. Un prezzo di gran lunga inferiore a quello pagato da Yahoo! nel 2004 per accaparrarsi il sito francese.
La notizia, rilanciata da TechCrunch dopo l’ annuncio pseudo-ufficiale del fondatore ed ex-CEO di Kelkoo Pierre Chappaz (ora al comando di Wikio ), è stata confermata da Yahoo!: stretto riserbo sul valore complessivo dell’affare ma, secondo le indiscrezioni fornite dallo stesso Chappaz, il valore attuale di Kelkoo non supererebbe i 125 milioni di dollari. Una cifra di gran lunga inferiore agli oltre 500 milioni sborsati da Y! nel 2004 per assicurarsi i servizi del comparatore.
Difficile stabilire a posteriori se la cifra odierna sottovaluti l’ effettivo valore di Kelkoo ( in attivo dal 2002 e con un giro d’affari di diverse decine di milioni di euro ogni anno), o se invece il prezzo pagato quattro anni fa da Yahoo! non fosse eccessivo. Chappaz, che per primo ha fatto circolare le cifre in ballo, imputa la diminuzione del valore di Kelkoo a meno di un quarto del suo valore precedente (100 milioni contro 475) alla “incompetenza di un management che ha condotto il valore delle azioni Yahoo! a meno di 9 dollari” (nella giornata di venerdì il titolo è comunque tornato a quota 9,39 dollari, ndr).
Da parte sua Kelkoo si dice entusiasta dei suoi nuovi proprietari – il fondo britannico Jamplant , fondato meno di un mese fa da un gruppo di investitori che si vocifera siano gli ex-manager del concorrente uSwitch – che dovrebbero “contribuire ad accelerare la crescita” di Kelkoo grazie alla esperienza dell’attuale staff di comando, al capitale che verrà iniettato e ovviamente alla consulenza che i nuovi investitori potranno e vorranno dare alle future scelte strategiche.
Per l’immediato futuro si parla comunque del miglioramento del motore di ricerca interno del sito, del miglioramento dell’esperienza del consumatore anche grazie all’utilizzo di focus group appositi per valutarne gli effettivi bisogni, e infine l’avvio di nuovi modelli di business come quelli sperimentati in UK, che prevedono la fidelizzazione del cliente (sotto forma di un cashback su ogni acquisto nel network dei siti partner). Il tutto, per trasformare Kelkoo da semplice comparatore di prezzi e vero e proprio portale unico dello shopping.
La decisione di Yahoo! di vendere il comparatore di prezzi era nell’aria da mesi, nonostante la concorrenza spingesse invece nella direzione opposta: meno di sei mesi fa Microsoft aveva confermato di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione delle attività di un concorrente di Kelkoo, Ciao.com. L’iniziativa di vendere Kelkoo, in ogni caso, segna probabilmente il nuovo corso della direzione degli affari di Yahoo! dopo la partenza di Jerry Yang: taglio di tutte le attività non centrali allo sviluppo del core-business del gruppo, con una bella sforbiciata (anche a costo di rimetterci) a tutta la galassia di marchi e siti acquisita a caro prezzo negli anni del boom.
Luca Annunziata