Yann LeCun, rinomato pioniere dell’intelligenza artificiale e ricercatore senior presso Meta, ha espresso il suo profondo scetticismo riguardo alle preoccupazioni che l’AI possa presto raggiungere un livello di intelligenza tale da rappresentare una minaccia per l’umanità. In un’intervista al Wall Street Journal, LeCun ha liquidato queste paure come “completamente campate in aria“, sottolineando che gli attuali modelli di IA sono ancora lontani dal possedere capacità cognitive paragonabili a quelle di un gatto domestico.
LeCun liquida i timori sull’AI: sono infondati
Secondo LeCun, i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) attualmente in uso mancano di funzioni essenziali che anche un gatto possiede, come la memoria persistente, il ragionamento, la pianificazione e la comprensione del mondo fisico. A suo avviso, questi modelli dimostrano semplicemente che è possibile manipolare il linguaggio senza possedere una vera intelligenza. LeCun ritiene che gli LLM non condurranno mai allo sviluppo di un’intelligenza artificiale generale (AGI) in grado di eguagliare o superare le capacità cognitive umane.
La necessità di nuovi approcci per raggiungere l’AGI
Nonostante il suo scetticismo riguardo alle attuali tecnologie di IA, LeCun non esclude completamente la possibilità di raggiungere un giorno l’AGI. Tuttavia, sostiene che saranno necessari approcci innovativi e radicalmente diversi per progredire in questa direzione. A titolo di esempio, il professore ha citato il lavoro svolto dal suo team di Fundamental AI Research presso Meta, che si concentra sull’analisi e la comprensione di video del mondo reale come possibile strada verso lo sviluppo di un’intelligenza artificiale più completa e versatile.
Un dibattito aperto sulla reale portata dell’AI
Le dichiarazioni di Yann LeCun si inseriscono in un acceso dibattito all’interno della comunità scientifica e tecnologica riguardo alle reali potenzialità e ai rischi dell’intelligenza artificiale. Mentre alcuni esperti condividono le preoccupazioni di LeCun riguardo all’eccessivo allarmismo sulla minaccia esistenziale dell’AI, altri sostengono che sia essenziale considerare e prepararsi per scenari futuri in cui l’AI potrebbe superare l’intelligenza umana.