A fine settembre era stato chiuso l’account ufficiale su Instagram. Nel weekend è stato chiuso anche il canale YouTube di Pornhub. Secondo l’azienda di Mountain View, la rimozione è dovuta a “violazioni multiple delle linee guida“. MindGeek, azienda proprietaria di Pornhub, ha dichiarato che le accuse sono false perché non sono stati mai pubblicati contenuti per adulti né link al sito web.
Discriminazioni contro l’industria per adulti?
Il canale di Pornhub era stato aperto a fine 2014 e aveva circa 900.000 iscritti. L’accesso era consentito solo ai maggiorenni, ma non non c’erano contenuti sessualmente espliciti, tra l’altro assolutamente vietati dalle regole del servizio di streaming video. YouTube ha rimosso il canale in seguito alla segnalazione inviata dal gruppo National Center on Sexual Exploitation (NCOSE), secondo il quale erano stati inseriti link al sito di Pornhub.
Un portavoce di YouTube ha confermato la pubblicazione di link a siti esterni che ospitano contenuti vietati dalle regole, pertanto il canale è stato chiuso. MindGeek ha invece negato con veemenza la pubblicazione dei link, criticando la decisione di YouTube:
Pornhub applica le misure di sicurezza migliori in assoluto su Internet e presta particolare attenzione a garantire che non violino nessuna delle linee guida della community di YouTube. Purtroppo questo è solo l’ultimo esempio di discriminazione nei confronti di coloro che lavorano nell’industria per adulti, una tendenza osservata nei social media e in tutti gli altri aspetti della vita, specialmente quando i gruppi confondono in malafede i contenuti per adulti consensuali con lo sfruttamento.
Dopo la sospensione di inizio settembre, l’account di Pornhub su Instagram è stato definitivamente chiuso. Un secondo account, aperto per aggirare il ban, è stato chiuso un mese dopo. La settimana scorsa è stato eliminato anche l’account su TikTok.