Dopo alcuni mesi di pausa, YouTube ha ripreso la sua lunga battaglia contro gli ad blocker. L’ultima novità riguarda le app di terze parti che permettono di visualizzare i video senza inserzioni pubblicitarie. L’azienda di Mountain View vuole garantire un guadagno ai creatori dei contenuti, ma anche a se stessa con l’abbonamento Premium.
Vietate le app che rimuovono la pubblicità
I primi “esperimenti” erano stati avviati circa un anno fa. Alcuni utenti hanno notato la comparsa di un avviso che invitava a disattivare l’ad blocker (aggiungendo YouTube alla whitelist) oppure a sottoscrivere l’abbonamento a YouTube Premium per evitare il blocco della riproduzione dopo tre video.
Un nuovo avviso, mostrato a metà agosto 2023, informava dell’impossibilità di riprodurre il video. All’inizio di novembre 2023, YouTube ha esteso il ban per gli ad blocker in tutto il mondo. Ora l’azienda californiana ha preso di mira le app di terze parti, in particolare quelle installate sui dispositivi mobile.
Alcune di esse, come AdGuard, consentono di aprire YouTube all’interno dell’app di ad blocking e quindi eliminare le inserzioni pubblicitarie. L’azienda sottolinea che i termini del servizio vietano alle app di terze parti di disattivare la pubblicità perché ciò impedisce al creatore dei contenuti di essere ricompensato per il numero di spettatori.
Gli utenti che usano queste app noteranno problemi di buffering (rallentamento della riproduzione) o vedranno il messaggio di errore “Il contenuto seguente non è disponibile su questa app“. Se le app di terze parti violano i termini del servizio, YouTube adotterà le misure appropriate.
Gli utenti che vogliono un’esperienza ad-free possono sottoscrivere l’abbonamento a YouTube Premium (11,99 euro/mese). Oltre alla riproduzione senza annunci si ottengono altri tre benefici: download per la riproduzione offline, riproduzione in background e YouTube Music.