Non si tratta di una reale novità ma recentissima è la conferma ufficiale del diretto interessato: Google annuncia la creazione di circa cento canali di YouTube che produrranno contenuti originali .
La lista dei partner fino a questo momento è lunghissima e gli intenti sono facilmente ipotizzabili: primo tra tutti la creazione e la distribuzione di contenuti di alta qualità che convincano maggiormente gli inserzionisti , in quanto più facilmente monetizzabili.
Dal punto di vista economico l’operazione non è di dimensioni modeste: nonostante l’azienda di Montain View non abbia rilasciato alcun commento ufficiale sui termini tecnici dell’accordo, fonti interne parlano di 100 milioni di dollari di anticipo sui futuri guadagni dalla pubblicità, o di 5 milioni per partner. Google sembra che incasserà la totalità delle entrate derivate dagli investimenti pubblicitari fino al risanamento della somma anticipata: dopodiché i guadagni saranno equamente divisi tra Google e i produttori .
I canali aggiungeranno 25 ore di programmazione al giorno . Non trattandosi di “canali” intesi nel significato tradizionale, televisivo, del termine, non avranno una programmazione 24 ore su 24, sette giorni su sette: My Damn Channel: Live , ad esempio, sarà uno show settimanale di cui verranno caricati dieci minuti inediti ogni giorno.
Cambia il mezzo, cambia anche il prodotto: la fruizione di contenuti video ormai si svolge sempre di più attraverso la Rete, e i linguaggi e le regole di produzione devono adeguarsi. Questa operazione di YouTube sarà probabilmente di aiuto anche per quei progetti editoriali, come le webserie nate e pensate per Internet, che ancora faticano a conquistare il proprio spazio.
Lo stesso giorno in cui YouTube ha annunciato questa novità, Google ha rilanciato Google TV . Al momento della sua nascita non aveva riscosso grande successo, probabilmente anche a causa del rifiuto da parte di alcune tra le più grandi emittenti di concedere i propri programmi. D’ora in poi le emittenti potrebbero non essere così fondamentali.
Elsa Pili