In attesa di trasformarsi in una perfetta macchina fabbrica soldi in grado di ripagare mamma Google per i dobloni investiti, YouTube si evolve ulteriormente, questa volta non nei contenuti: il figlioccio di BigG ha di recente annunciato il lancio di YouTube XL , piattaforma nata per esportare il video on demand su schermi più grandi, purché siano connessi al web. Intanto, in attesa di riuscire ad intuire se e quali benefici arriveranno da questa mossa, il rivale di sempre, quell’Hulu che ha spesso fatto impensierire i vertici del Tubo, potrebbe adottare un business model basato sul pay-per-view.
Dell’exploit sul piccolo schermo di YouTube se ne parla da inizio 2009, periodo in cui l’azienda ha iniziato a sperimentare un formato di visualizzazione del sito ideato per i televisori connessi al web magari con una Wii o una PS3. Ora YouTube ci riprova, mettendo su un’interfaccia grafica, chiamata YouTube XL, dedicata alla visione di video su schermi più grandi. Al contrario della precedente versione, la nuova piattaforma può essere visualizzata su qualsiasi browser dotato di Flash , espandendo così ulteriormente il numero di dispositivi utili alla sua fruizione.
Com’è possibile notare esplorando il nuovo portale, la caratterizzazione grafica è stata epurata da orpelli che potrebbero rendere difficoltosa la navigazione. I caratteri sono più grandi e tutte le operazioni a disposizione dell’utente sono raggruppate nel menù posto sul lato sinistro. L’intera versione del sito è studiata per ridurre al minimo le operazioni necessarie per la visualizzazione delle clip, decisione che porta inevitabilmente all’eliminazione della parte social del sito: niente commenti ai video, quindi.
Mancano, al momento, gli spot pubblicitari ormai onnipresenti nella versione classica del portale. La sensazione corrente è che per vedere gli spot anche su YouTube XL non vi sarà da attendere molto, dal momento che la metamorfosi è stata voluta soprattutto per fornire un’esperienza visiva più confortevole dei contenuti premium frutto dei numerosi accordi con alcuni dei maggiori distributori presenti sul mercato, tra cui CBS, Sony e Disney, giusto per citarne alcuni.
Nonostante le intenzioni di Google, parrebbe che i grandi distributori sarebbero al momento restii nell’offrire piena disponibilità dei loro contenuti premium sulla nuova piattaforma, temendo forse un calo di visite sui loro portali, dal momento che negli accordi stipulati il sito di video sharing di Google non sarebbe nient’altro che uno specchietto per allodole utile ad attirare gli utenti sui siti ufficiali. Per il momento Google non commenta, dichiarandosi disposta a fare il possibile per risolvere per risolvere la questione e offrire agli utenti la possibilità di usufruire sul grande schermo di tutti i contenuti presenti sul sito.
Del resto, il concetto fondamentale che ruota intorno a YouTube XL è quello della comodità di poter fruire dei contenuti del web stando comodamente seduti in poltrona: per chi non dovesse visualizzare il sito utilizzando il browser della console connessa alla rete è possibile vagliare soluzioni alternative, come ad esempio l’utilizzo di una piccola tastiera wireless, soluzione che si rivelerebbe parecchio utile anche in termini di velocità di inserimento delle chiavi di ricerca. Ma non si tratta dell’unico modo per poter controllare lo schermo: per gli utenti dotati di smartphone equipaggiato con Android basterà scaricare l’applicazione Gmote che utilizza il WiFi come mezzo per impartire al browser i comandi desiderati. Secondo quanto ipotizzato da più voci, a breve dovrebbe essere rilasciata anche un’applicazione analoga per iPhone.
Una mossa del genere non fa che adeguarsi a quelli che appaiono essere le ultime tendenze relative all’audience video fotografate da due importanti istituti di ricerca: soprattutto negli USA, gli utenti preferiscano il salotto come luogo per la visione di contenuti video, confermando che il televisore è l’unico in grado di attirare per un discreto numero di ore mensili gli utenti. In tal senso, l’azione di sdoganare la web TV su altri dispositivi, tra cui è doveroso citare anche smartphone e tablet PC, può costituire un vantaggio per gli utenti, che possono godere così di un’offerta di contenuti sempre più vasta.
Con la versione XL del suo portale, YouTube spera anche di scrollarsi di dosso l’ascesa di popolarità di Hulu , che ha di recente reso disponibile al download una sua versione software che permette di usufruire di tutti i contenuti del sito controllandoli con il telecomando di Apple Remote o con quello in dotazione con il proprio PC. Nonostante ciò, stando alle ultime indiscrezioni, il vero rivale di Hulu potrebbe essere proprio se stesso, dal momento che le recenti dichiarazioni di Jonathan Miller, nuovo chief digital officer di News Corp, prevedono un futuro in cui vi sarà parte dei contenuti – non è dato al momento sapere alcun dato percentuale – disponibile soltanto agli utenti che avranno sottoscritto un abbonamento al servizio.
Vincenzo Gentile