Le major cinematografiche hanno capito da tempo che la pirateria online si può fronteggiare anche a colpi di ” subpoena “. YouTube e Live Digital , come riporta InternetNews , sono stati costretti dalla U.S. District Court della California del nord a fornire i dati personali di due utenti che hanno caricato sulle rispettive piattaforme video episodi completi della serie 24 ancor prima che venissero trasmessi in televisione o commercializzati in DVD.
Secondo il portavoce della 20th Century Fox Television , che si è messo in contatto con la redazione della nota testata online, le due media company hanno fornito piena collaborazione nel completo rispetto della normativa che regola la subpoena.
Secondo le indicazioni contenute nel documento giudiziario, Fox ha individuato l’8 gennaio scorso quattro episodi di “24” sulle due piattaforme, una settimana prima che venissero trasmessi in televisione. “ECOTtotal” e “Jorge Romero” – questi i nickname dei due pirati – avrebbero portato avanti la loro attività a lungo, condividendo serie e altri contenuti video in violazione delle norme sul copyright.
“Abbiamo intenzione di utilizzare le informazioni raccolte per sfruttare tutti i rimedi legali contro coloro che violano i nostri diritti”, ha dichiarato Chris Alexander, Vice President of Media Relations di 20th Century Fox Television.
Da quando Google ha acquistato YouTube, l’intero settore sembra essere stato colpito da una rinnovata pulsione di legalità: il rispetto del Digital Millennium Copyright Act si è fatto decisamente più rigido. Quindi, appena un portale riceve un reclamo per violazioni dei diritti d’autore la collaborazione è totale . YouTube e MySpace hanno dato subito il buon esempio rimuovendo ogni tipo di contenuto ad alto gradiente piratesco, come nel recente caso Viacom .
Secondo alcuni esperti del settore, comunque, non si tratterebbe di un attacco di “legalità” diffusa ma del frutto di una precisa strategia commerciale . Google ha deciso di condividere una parte dei propri introiti pubblicitari con la Warner, a patto di disporre di un trattamento di favore su YouTube. La stessa cosa che ieri ha fatto Digital Music Group annunciando la prossima disponibilità sulla medesima piattaforma di 4 mila ore di video e 40 mila registrazioni audio.