San Francisco (USA) – Momento magico per YouTube : il più popolare motore per video in rete ha registrato negli ultimi giorni la media record di 100 milioni di videoclip cliccati quotidianamente . Nel solo mese di giugno sono stati visti più di due miliardi e mezzo di filmati da parte dei 20 milioni di visitatori giornalieri che, a loro volta, ogni giorno arricchiscono l’archivio di circa 65mila nuovi filmati.
Nato dal nulla alla fine dello scorso anno, oggi YouTube detiene il 60% del totale degli “short movie” presenti in rete e non sembra lasciare molto spazio ai diretti concorrenti, tra cui figurano mostri del calibro di Google, Yahoo!, AOL e MSN. Sommando le percentuali di visita degli altri network, non si arriva ad eguagliare il primato del portale californiano, i cui dipendenti, una trentina di persone, si occupano di raccogliere e classificare i filmati, perlopiù di carattere comico e realizzati amatorialmente.
Proprio nelle ore in cui YouTube celebra i suoi risultati, però, rispuntano le polemiche sul diritto d’autore . Rimane infatti facile collegarsi a YouTube e visualizzare filmati i cui contenuti sono protetti. C’è chi teme che questo provochi presto una “stretta” contro il sito da parte dei detentori dei diritti. Oggi Youtube si propone come fornitore di servizi internet che ha il solo obbligo di rimuovere dai propri server il materiale protetto in caso di segnalazione di una violazione.
Ciò metterebbe al riparo l’azienda, o almeno così sperano i suoi promotori. A rafforzare questa posizione, il fatto che YouTube oggi non consente ai propri utenti di effettuare il download del file visualizzato, ma ne permette solo lo streaming .
Le avvisaglie di potenziali problemi, dicono gli osservatori, ci sono però tutte. Già qualche mese fa i grandi network americani hanno iniziato a studiare la questione e la NBC ha recentemente inviato una diffida al portalone a causa di un videoclip contestato.
Il momento per Youtube è caldissimo: i vertici del portale californiano devono lavorare per ottenere dal proprio sito qualcosa che manca a molti servizi “hot” in rete, ovvero una fonte proficua di reddito. In tutto questo le preoccupazioni sulle possibili violazioni al diritto d’autore assumono uno spessore essenziale per definire il futuro del progetto.
C’è chi osserva come altri problemi potrebbero arrivare a YouTube dalla spregiudicatezza di certi utenti . Non è certo facile per l’azienda controllare ogni singolo filmato. C’è anche chi, per superare i controlli, inserisce nei clip due o tre minuti di materiale amatoriale per poi integrarvi contenuti contrari alla policy del sito, ad esempio di tipo pornografico. Uno dei “trucchetti” più diffusi fino a qualche tempo fa consisteva nell’aggiungere delle sequenze dedicate all’automobilismo della durata di qualche minuto, per poi arrivare al “pezzo forte”.
Giorgio Pontico