Rilevante, sorprendente, sociale, utile e di nicchia. YouTube spiega agli YouTuber come emergere e lo fa principalmente attraverso i 6 aggettivi che danno successo ad un video. Uno può bastare ma tutti e 6 sono anche meglio.
Si tratta di una tra le molte indicazioni che i dirigenti italiani di Google Europa hanno dato ad un numero ristretto di YouTuber intervenuti allo YouTube Become a Star italiano . Ieri ha infatti avuto luogo al Palazzo delle esposizioni dell’EUR di Roma la tappa italiana del tour europeo indetto dal grande aggregatore video.
Il fine della giornata di conferenze e panel è stato di evangelizzare, educare e fomentare la base di produttori di contenuti UGC, illustrando i modi migliori per diventare partner e, per chi già lo fosse, quelli per sfruttare al massimo la partnership. Ospiti speciali in qualità di case history di successo viventi Willwoosh , Canesecco , Maha Yakoub e Sarubbest , i quali hanno raccontato come hanno raggiunto la popolarità attuale e risposto alle domande dal pubblico.
L’occasione è stata buona per divulgare (con la consueta parsimonia) qualche dato sulle prestazioni della parte italiana di YouTube, cioè le prestazioni dei video caricati dall’Italia e visti in tutto il mondo. Racconta Sara Mormino, Head of YouTube Content Partnership EMEA , che si parla di 38 ore caricate ogni minuto, 250 milioni di visualizzazioni e circa 14 milioni di social actions (cioè un commento o un “mi piace”) quotidiane.
I partner di YouTube Italia sono ormai nell’ordine del centinaio e tra loro quelli che guadagnano più di 10.000 euro l’anno dal 2009 ad oggi sono aumentati del 400 per cento. Il numero preciso di quanti siano e quanto effettivamente guadagnino è strettamente confidenziale e assolutamente non divulgabile (sia dalla società che dai partner stessi) come ha scoperto con amarezza l’insistente folla giunta all’evento.
Ciliegina sulla torta, l’annuncio della versione italiana di YouTube Next Up , un concorso aperto a chi è già partner e può contare fino a 50mila iscritti al canale. Tra il 30 maggio e il 10 Giugno sarà possibile caricare un video originale di massimo 3 minuti che descrive come il candidato userebbe il premio, per poter partecipare alla competizione e magari essere, a luglio, tra i 25 vincitori di quel premio. Si tratta di 20mila euro (da spendere nella creazione di contenuti YouTube) e la partecipazione al Creator Camp, seminario intensivo di 4 giorni sulle tecniche di creazione video, che avrà luogo il prossimo autunno in una località europea ancora da definirsi.
Sia il concorso che l’evento Become a Star sono parte di un’unica strategia di YouTube dal duplice scopo: da una parte fidelizzare una base utenti molto forte, infondendogli coraggio, volontà e dandogli un obiettivo, dall’altra cercare di elevare la qualità media dei propri contenuti invitando e materialmente insegnando agli utenti a generare contenuti migliori e più rilevanti. Molti dei consigli dati nella giornata infatti non sono diversi dai trucchi che si trovano in molti blog e fanno riferimento non tanto alla qualità dei video, quanto al loro successo. Badare a quali siano le parole chiave più cercate, cavalcare l’onda di un film, una festività o una band popolare in un dato momento, interagire con i propri utenti e via dicendo.
Il motivo di tanta premura nell’insegnare come moltiplicare le visualizzazioni dei propri video probabilmente non è quella fetta di introito che Google incassa per ogni pubblicità visualizzata sulla pagina di un partner, quanto il grande obiettivo che la società insegue da tempo: uscire dallo stereotipo di “repository per video di gattini” e diventare un luogo noto anche per le sue produzioni di qualità. Ultimamente infatti la concorrenza di società come Vimeo o di siti di aggregazione (più che altro statunitensi) dotati di player autonomi che agiscono “al di fuori di YouTube” si è fatta sempre più pressante. YouTube sa che la risposta è dentro di sé e spera che non sia sbagliata.
Casualmente (o forse no) gli ospiti speciali Willwoosh e Canesecco hanno annunciato un lavoro in collaborazione: Freaks! , una webserie che riunisce alcuni dei principali e più sottoscritti canali della rete italiana in un progetto di finzione di stampo fantastico-adolescenziale. Per ora è online solo il primo episodio ma già la qualità sembra anni luce superiore alle webserie viste fino ad oggi sullo YouTube nostrano.
Gabriele Niola