Per incoraggiare i cittadini della Rete ad esprimere la propria creatività, anche sulla base di contenuti altrui, per garantire che le loro opere non vengano mutilate a posteriori sulla base del diritto d’autore, YouTube ha scelto di offrire maggiore trasparenza riguardo al sistema Content ID, il fruttuoso compromesso scelto dalla piattaforma per retribuire i detentori dei diritti le cui opere vengano riusate e rilanciate dagli utenti.
Fino a questo momento, spiega YouTube in un post sul blog ufficiale, “non c’è stato modo di sapere cosa sarebbe accaduto se avessi utilizzato un determinato brano musicale prima di aver premuto il bottone per l’upload”. La Audio Library, pensata e costantemente aggiornata da YouTube per garantire ai propri utenti delle adeguate guarnizioni ai video che scelgono di condividere, si è dotata di un nuovo strumento che permette di verificare quali permessi siano associati ad uno specifico brano musicale dai detentori dei diritti.
In questo modo è possibile sapere con anticipo se l’opera scelta sarà apprezzabile dagli utenti del Tubo, e sarà possibile conoscere, eventualmente, che tipo di restrizioni vengono applicate, e in quali paesi del mondo. In questo modo gli utenti che caricano dei brani altrui o si ingegnano con delle sincronizzazioni potranno evitare rimozioni e dissonanti silenziamenti, orientandosi sui brani per cui i detentori dei diritti concedono più permessi.
L’utente, in questo modo, sarà altresì informato delle possibilità di ricavare denaro con il video che contiene il brano scelto: tutte le opere che fanno parte della categoria “Musica con pubblicità” innescheranno la comparsa di annunci pubblicitari, il cui ricavato sarà appannaggio del solo detentore dei diritti sul brano. Coloro che intendano invece tentare di mettere a frutto il proprio video accompagnandolo con della musica dovranno orientarsi sulla musica gratuita , messa a disposizione degli utenti per essere liberamente sincronizzata con video che gli utenti intendono monetizzare.
YouTube si premura di segnalare che “Le norme visualizzate nella Raccolta audio descrivono solo cosa accade al tuo video una volta pubblicato su YouTube”, di ricordare che “non può fornire informazioni sulla responsabilità legale o su altri problemi che si verificano al di fuori della piattaforma” e invita gli utenti a “rivolgersi un avvocato” qualora volessero porre “eventuali domande sull’utilizzo della musica”: quanto indicato rispetto ai brani musicali vale solo per gli accordi stabiliti nel quadro del sistema Content ID, che dal suo lancio nel 2007 ha saputo conquistare i favori di un numero sempre più vasto di detentori di diritti. Detentori dei diritti che, al di là dei buoni propositi di YouTube riguardo alla trasparenza e alla comunicazione con i propri utenti, hanno la possibilità di “modificare le norme e avanzare richieste di rimozione per violazione del copyright in alcune circostanze”: la piattaforma per questo motivo non può negare che “lo stato del tuo video potrebbe cambiare in futuro e il video potrebbe anche essere rimosso da YouTube”.
Gaia Bottà