YouTube, per frustrare e sedurre

YouTube, per frustrare e sedurre

Il network di video sharing si prepara a invadere l'esperienza di fruizione degli appassionati di musica con un maggior numero di messaggi pubblicitari, un modo per spingere alla sottoscrizione a pagamento
Il network di video sharing si prepara a invadere l'esperienza di fruizione degli appassionati di musica con un maggior numero di messaggi pubblicitari, un modo per spingere alla sottoscrizione a pagamento

In quanto maggior network “sociale” di condivisione per i contenuti multimediali, YouTube può anche servire da piattaforma di ascolto musicale per chi non ha particolari pretese sul fronte della qualità. Ma questa tipologia di utenti “danneggia” l’industria, stando all’industria, e Google – proprietaria di YouTube – sembra sia pronta a ingranare la marcia sull’advertising per ridurre al minimo questi presunti danni al business delle major del disco.

YouTube è al lavoro per la realizzazione di un nuovo servizio a pagamento, con una sottoscrizione – mensile o annuale che sia – che in teoria permetterebbe a Mountain View di incrementare sensibilmente i profitti e di condividerne parte con le società produttrici dei contenuti.

Nell’ambito di questo servizio a pagamento, la corporation ha già sperimentato internamente una nuova politica di visualizzazione dell’advertising espressamente dedicata a cui usa YouTube per ascoltare musica: i messaggi pubblicitari aumenterebbero notevolmente , così gli utenti sarebbero indotti a sottoscrivere un abbonamento per continuare a fruire dei loro contenuti preferiti senza interruzioni.

I nuovi ad servirebbero a “frustrare e sedurre” gli utenti, dice YouTube, e sarebbero indirizzati specificatamente a un “sottoset di utenti che usa il network come un servizio musicale a pagamento” – senza al momento corrispondere nulla in cambio.

Se da un lato YouTube vuole complicare la vita a chi ascolta musica sulla piattaforma, dall’altro il servizio propone miglioramenti per invogliare un maggiore utilizzo da parte degli appassionati di dirette streaming in tempo reale.

L’avvio di streaming live non necessita più dell’installazione di codec e tool esterni al browser, richiedendo solo l’apertura dell’ indirizzo Web deputato all’avvio della diretta. Al momento la funzionalità è disponibile solo su Chrome, ma Google dice di volerla estendere anche agli altri browser.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 mar 2018
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