Lo spettro della riforma del copyright è uno dei temi toccati da Susan Wojcicki nel suo intervento sul blog ufficiale di YouTube. Rivolgendosi alla community di creatori, il numero uno della piattaforma ne fotografa lo stato di salute, i risultati ottenuti e le sfide che la attendono, fissando alcuni obiettivi per il nuovo anno: supportare il lavoro di creativi e artisti, migliorare la comunicazione e le modalità di coinvolgimento, assumersi appieno le proprie responsabilità.
YouTube, la crescita
Il primo punto toccato è quello che riguarda la monetizzazione dei contenuti, per molti ancora oggi un tasto dolente. Wojcicki sottolinea l’impegno profuso al fine di portare gli inserzionisti a investire in advertising sui canali meritevoli, fungendo da intermediario e instaurando tra le parti un necessario rapporto di fiducia. Ai creatori sono stati messi a disposizione strumenti utili per meglio definire quali tipologie di pubblicità risultano più adatte per affiancare i video caricati per lo streaming.
Altre iniziative messe in campo riguardano il lancio di funzionalità come Super Chat, Channel Memberships, Merchandise e Ticketing che possono costituire nuove fonti di introiti e l’estensione delle formule di abbonamento Music e Premium, ora offerte in 29 paesi del mondo. Un dato su tutti in relazione alla crescita registrata: il numero di canali con oltre un milione di iscritti è salito del 40% in un solo anno.
Al quadro si aggiungono il lancio di YouTube Studio, quello delle Storie che conferiscono alla piattaforma una connotazione tipicamente social e gli sforzi finalizzati a contrastare il fenomeno della disinformazione portando invece in evidenza i contenuti provenienti da autori autorevoli e certificate.
Riforma copyright, uno spettro
Come anticipato in apertura, aleggia lo spetto della riforma del copyright e in particolare di quell’articolo 13 che parecchio ha fatto e ancora sta facendo discutere. Già in passato la piattaforma ha chiamato a raccolta i suoi utenti per un’azione di sensibilizzazione collettiva, affermando come la normativa, così come è stata pensata e votata, metta in serio pericolo il business di YouTube.
Un tema delicato, oggetto di dibattiti e confronti anche nel nostro paese, con il MISE che proprio ieri ha aperto all’introduzione di un nuovo impianto legislativo sul tema, chiedendo però di rivedere alcuni dei suoi punti più critici e criticati come il già citato articolo 13 (#uploadfilter) e l’altrettanto importante articolo 11 (#linktax).
Rewind 2018, record negativo
Wojcicki ha parlato infine di Rewind 2018, il filmato condiviso dalla piattaforma a fine anno per riassumere i principali trend dei dodici mesi precedenti. Senza giri di parole, è stato un completo fallimento: il video è quello che nella storia di YouTube ha ottenuto il maggior numero di Dislike, oltre 15 milioni fino ad oggi. La CEO ha ammesso che i suoi stessi figli l’hanno definito “imbarazzante”.
Ci avete fatto sapere che non riassume in modo accurato i momenti chiave dell’anno e che non rappresenta il YouTube che conoscete. Faremo di meglio raccontando la nostra storia nel 2019.
Proprio in conseguenza ai milioni di feedback negativi raccolti dalla clip, YouTube ha deciso di affrontare di petto il problema legato all’abuso del pulsante Dislike, chiamando all’appello nei giorni scorsi la community di creatori e coinvolgendola in modo attivo nella ricerca di una soluzione efficace.