Google non ama gli ad blocker, oramai è cosa nota… E sta cercando di ostacolarli con il suo nuovo protocollo Manifest V3. Questo significa che gli utenti di YouTube devono sopportare gli annunci pubblicitari prima di guardare i video. Ma c’è una soluzione alternativa: un’estensione chiamata Ad Speedup, disponibile per i browser Chrome ed Edge.
Come funziona Ad Speedup?
Ad Speedup non blocca gli annunci pubblicitari, ma come suggerisce il nome, ne accelera la riproduzione. L’estensione, infatti, aumenta la velocità di riproduzione di x16, così da ridurre il tempo di attesa. Inoltre, l’estensione disattiva l’audio degli annunci per non disturbare l’utente. In questo modo, Ad Speedup rispetta le regole imposte da Google, che ha anche introdotto una penalità di 5 secondi per chi usa estensioni non autorizzate.
Ad Speedup è sicura?
Ad Speedup è una novità sul mercato e non ha molte recensioni, anche se la valutazione sembra molto positiva. Non si sa ancora se l’estensione sia innocua o se raccolga dati personali degli utenti. Quindi, è consigliabile aspettare che altri utenti più esperti la testino. Nel frattempo, ci sono altri modi per evitare gli annunci su YouTube, come FadBlock. Anche questa è un’estensione open source per Firefox e Google Chrome. Per sfuggire alla mole di annunci che la piattaforma impone ogni volta, invece di tentare di bloccare la pubblicità, fa partire gli annunci e poi li salta o li fa andare avanti in automatico.
Perché Google odia gli ad blocker?
Google guadagna molti soldi dagli annunci pubblicitari, che sono la fonte di reddito dei creatori di contenuti. Gli ad blocker riducono il numero di visualizzazioni degli annunci e quindi le entrate di Big G. Per questo motivo, il gigante di Mountain View sta cercando di impedire l’uso di queste estensioni su YouTube, la sua piattaforma di video più popolare.
Forse Google si è ispirata a Netflix, che ha vietato la condivisione degli account tra gli utenti. Nonostante le proteste degli utenti, Netflix non ha perso la sua posizione di leader nel mercato dello streaming. Bisogna vedere se questa strategia premia sul lungo periodo.