Ieri l’annuncio, a questo giro il team di YouTube non concluderà l’anno con la pubblicazione del consueto video riassuntivo. Insomma, niente Rewind 2020. Non è difficile immaginare quali siano le ragioni a motivare la scelta: la crisi sanitaria innescata dal coronavirus, quella economica che attanaglia un po’ tutti, un opprimente clima di incertezza e tensione. Una decisione discutibile a parere di chi scrive, di certo un’occasione persa.
Rewind 2020 non si farà ed è un errore
Non tanto per il filmato in sé, quanto per ciò che la rinuncia sottintende in relazione al ruolo svolto da YouTube, mutato nel corso del tempo da quello di piattaforma per lo streaming dedita esclusivamente all’intrattenimento a enorme contenitore capace tra le altre cose di garantire libertà di espressione e di informazione. Questa la spiegazione fornita da Mountain View.
Fin dal 2010 abbiamo concluso l’anno con Rewind: uno sguardo indietro ai creatori, ai video e ai trend di maggior impatto dei dodici mesi. Sia che lo amiate o che ricordiate solo l’edizione 2018, Rewind è sempre stato inteso come una vostra celebrazione. Il 2020 è però stato diverso. E non ci sembra giusto non tenerne conto. Così abbiamo deciso di mettere in pausa il Rewind quest’anno. Sappiamo che gran parte di quanto è accaduto di buono nel 2020 è stato creato da voi. Avete trovato modi per supportare le persone, per dar loro un aiuto e per farle ridere. Avete reso un anno duro genuinamente migliore. Grazie per aver fatto la differenza.
About Rewind this year. pic.twitter.com/oVayH8iyqG
— YouTube (@YouTube) November 12, 2020
Nel post un riferimento a quel Rewind 2018 definito un passo falso dagli stessi vertici di YouTube, capace di raccogliere in breve un numero record di dislike (oltre 18 milioni).
Proprio perché come scritto “il 2020 è stato diverso” si sarebbe potuto, e forse dovuto, tenerne conto. Non celebrarlo, ma ripercorrerlo anche nella sua drammaticità e contribuire così a non dimenticarlo. L’oblio non è ciò di cui abbiamo bisogno.
Stiamo per giungere alla conclusione di un anno che ha visto profondamente, radicalmente e improvvisamente cambiare molte dinamiche e parecchi equilibri, in modo forzato, con le piattaforme online chiamate a caricarsi sulle spalle (e sui server) il gravoso compito di andare incontro alle esigenze di ciò che da più parti è stata definita la Nuova Normalità. Probabilmente anche con il filmato Rewind di YouTube sarebbe cambiato poco o nulla. Google e Alphabet hanno forse semplicemente preso la decisione più saggia e diplomatica per non urtare alcuna sensibilità, certamente il duro anno che si avvia al termine non va dimenticato. E la piattaforma video più cliccata al mondo avrebbe potuto fare la propria parte. Un’occasione persa.