YouTube, trademark e reazioni scomposte

YouTube, trademark e reazioni scomposte

A seguito di polemiche presso il proprio pubblico, due YouTuber ritirano la richiesta di registrazione di un marchio sulla parola "React"
A seguito di polemiche presso il proprio pubblico, due YouTuber ritirano la richiesta di registrazione di un marchio sulla parola "React"

Rome – Chi di reazioni ferisce di reazioni perisce: due YouTuber diventati famosi per una serie di filmati in cui immortalavano un pubblico selezionato davanti a film, videogiochi o altri prodotti, hanno ritirato la richiesta di depositare un marchio a seguito delle critiche ricevute.

Per quanto esperti di reazioni, i Fine Bros, titolari del canale YouTube World React , non si aspettavano certo la valanga di polemiche che hanno fatto seguito al loro tentativo di registrare il marchio tratto dal titolo del loro format di successo . Il caso è esploso con l’inizio di febbraio, quando la domanda di registrazione del marchio “React” depositata dai Fine Bros lo scorso luglio è stata resa pubblica dall’Ufficio Marchi e Brevetti statunitense dopo il suo scrutinio preliminare ed in attesa di possibili opposizioni in assenza delle quali gli YouTuber avrebbero potuto ottenere il marchio desiderato.

La notizia ha attirato diverse critiche , soprattutto nella forma di video su YouTube.


In realtà, anche in caso di registrazione da parte dei due YouTuber , la questione sarebbe stata molto meno drammatica di quanto paventato dai critici: avrebbero semplicemente detenuto un marchio abbastanza debole (in quanto coincidente con un termine generico e descrittivo del video prodotto, soprattutto nelle condizioni di doverne contestare la violazione da parte di un terzo) legato ai “programmi ed agli episodi Web visualizzati online e relativi all’osservazione e alla ripresa di vari gruppi di persone”.

Presumibilmente, la loro intenzione era quella di procedere con la richiesta di royalty e altre forme di licensing in forza di tale marchio, che si aggiunge ai marchi che già detengono come “teen react” e “elders react”: un’idea di business che attraverso il marchio cercava di vendere il prodotto costituito dal loro format.

Tuttavia, per quanto possa sembrare ampia la rivendicazione, i Fine Bros avrebbero dovuto dimostrare che l’utilizzo della parola “React” per contraddistinguere un video (o meglio ancora un canale) fosse stata distintiva e non descrittiva del video stesso.

Ciò nonostante ora, a seguito delle reazioni del loro pubblico e degli altri YouTuber , i fratelli famosi per le reazioni hanno deciso di chiedere scusa e fare un notevole passo indietro: oltre a ritirare la domanda di registrazione sul marchio “React” provvederanno anche a ritirare i loro diritti sui marchi “teen react”, “elders react”, “Kids React,” e altri nomi come “Lyric Breakdown”, come se le critiche li avessero spinti a ripensare completamente alla liceità del sistema dei marchi.
Come spiegano: “la paura che teoricamente un marchio del genere possa essere utilizzato per controllare i video online è una preoccupazione valida. Ed anche se possiamo rassicurare sulle nostre intenzioni, non abbiamo modo per provarlo”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
3 feb 2016
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