Secondo il Financial Times, YouTube avrebbe offerto “somme ingenti di denaro” alle etichette discografiche per ottenere legalmente canzoni di artisti popolari per addestrare i suoi nuovi strumenti AI. Il nuovo tool di generazione di canzoni AI potrebbe far parte della piattaforma Shorts.
Il rapporto afferma inoltre che questi accordi comporteranno pagamenti una tantum piuttosto che accordi basati su royalty tra le etichette e le piattaforme di streaming musicale.
Gli esperimenti di YouTube
Nel 2023, YouTube ha iniziato a testare Dream Track in YouTube Shorts, consentendo a un gruppo di creatori statunitensi di generare colonne sonore di 30 secondi sulla base di suggerimenti testuali. Artisti come Alec Benjamin, Charlie Puth, Charli XCX, Demi Lovato, John Legend, Papoose, Sia, T-Pain e Troye Sivan hanno collaborato con YouTube per questo esperimento. Lo strumento ha permesso ai creatori di creare una colonna sonora originale per i cortometraggi con la voce generata dall’AI di uno degli artisti partecipanti.
YouTube ha anche iniziato a testare una nuova funzione che utilizza l’AI per generare automaticamente dei riassunti dei video, consentendo agli utenti una rapida panoramica prima della visione. YouTube sta cercando di coinvolgere altri artisti per portare avanti i suoi esperimenti con l’intelligenza artificiale per generare musica.
Il tentativo di YouTube di stringere accordi con le case discografiche per ottenere l’accesso su licenza alla musica degli artisti è del tutto simile a quello di aziende tecnologiche come OpenAI e Microsoft, che per evitare di incappare nella violazione di copyright, hanno avviato delle collaborazioni con le testate giornalistiche per l’accesso ai contenuti delle notizie
Gli artisti sempre più diffidenti verso l’AI
Le case discografiche che rappresentano artisti di fama mondiale hanno messo in guardia le aziende di AI dall’uso non autorizzato dei loro contenuti per addestrare i loro strumenti di clonazione vocale. A maggio, Sony Music Group ha scritto una lettera a 700 aziende tecnologiche, tra cui Google, Microsoft e OpenAI, per vietare alle aziende di utilizzare la sua musica per addestrare i modelli AI.
Il più grande editore musicale del mondo ha avvisato le aziende che prenderà misure per proteggere la sua proprietà intellettuale nel caso scoprisse che è stata utilizzata in modo non autorizzato per l’AI.
Ad aprile oltre 200 musicisti hanno scritto un’altra lettera in cui esortano gli sviluppatori di AI, le aziende, le piattaforme e le altre parti interessate a “cessare l’uso dell’intelligenza artificiale per violare e svalutare i diritti degli artisti umani“. Sotto la bandiera dell’Artist Rights Alliance, la dichiarazione è stata firmata da numerosi musicisti di spicco, tra cui Nicki Minaj, Billie Eilish, Stevie Wonder, Metro Boomin, Jon Bon Jovi, le famiglie di Bob Marley e Frank Sinatra e altri.
Le major discografiche sul piede di guerra
Recentemente, le etichette musicali UMG, Sony Music, Warner Brothers Music, ecc. hanno presentato una denuncia congiunta contro Suno Inc. per presunta violazione di copyright da parte del suo servizio Suno AI.
La denuncia, depositata presso un tribunale distrettuale del Massachusetts, sostiene che il modello di generazione di musica AI viene addestrato su una vasta quantità di registrazioni protette da copyright, comprese quelle di proprietà delle principali etichette discografiche come Universal, Sony e Warner. La denuncia ha richiesto un’ingiunzione e danni legali fino a 150.000 dollari per ogni opera violata.