Contenuti caricati a ritmi vertiginosi, qualità in aumento, suggerimenti per le visualizzazioni tagliati su misura: questa combinazione di fattori ha consentito a YouTube di annunciare di aver tagliato il traguardo del miliardo di ore visualizzate ogni giorno.
YouTube ha comunicato che l’ aumento del tempo di visualizzazione , il miglior parametro per valutare il gradimento degli spettatori , è un obiettivo perseguito da anni: la conquista ottenuta nel 2016, riferisce ora la piattaforma, è il miliardo di ore di visualizzazione giornaliere, 10 volte il tempo di visualizzazione registrato nel 2012.
La piattaforma di video sharing attribuisce questa crescita non solo alla sconfinata disponibilità di contenuti, con i 65 anni di video caricati ogni giorno, ma soprattutto all’affinamento degli algoritmi di machine learning che, sulla base delle sue preferenze e non solo delle clip visualizzate, a partire dal 2012 suggeriscono a ciascun utente dei video che si dimostrano capaci di intrattenere.
Oltre alle strategie di produzione e tecnologiche per incoraggiare la pubblicazione di contenuti di qualità, al successo del Tubo in chiave musicale, la piattaforma ha lavorato ai dettagli, potenziando gli aspetti social e contrastando la socialità molesta, offrendo la possibilità di fruire di contenuti offline e schiudendosi così a mercati ancora da conquistare.
Nonostante la tv rappresenti un intrattenimento di natura ben diversa dalla fruizione di video online, altrettanto differente dalle offerte irreggimentate di video on demand a pagamento come Netflix, il confronto tracciato dal Wall Street Journal è significativo: i cittadini statunitensi visualizzano 1,25 miliardi di ore di TV al giorno, in continuo calo, e Netflix conta 125 milioni di ore di contenuti visualizzati al giorno.
Ma è probabilmente Facebook il contendente con cui YouTube ha più motivazioni per misurarsi: da tempo il social network sta sospingendo il suo enorme bacino di utenti verso l’intrattenimento video, auspicando la monetizzazione di un canale non ancora saturo di advertising. Facebook, nel pieno della propria fase espansionistica, è per il momento restia nel condividere dei numeri aggiornati riguardo al proprio versante video, ma la rincorsa al primato di YouTube è evidente: sia Facebook , sia YouTube si stanno adoperando per conquistarsi la fiducia degli inserzionisti, e si rivolgono alle platee connesse con dell’advertising che non incoraggi all’interruzione delle visualizzazioni, o puntando sul ridimensionamento della durata degli spot o puntando su tempistiche di farcitura pubblicitaria da applicare a video che abbiano già catturato l’attenzione degli utenti.
Gaia Bottà