Finale amaro per la campagna di crowdfunding di Zano , il progetto per un “UAV personale” in grado di scattare selfie e volare in completa autonomia che si è chiuso con il fallimento della società e le prevedibili accuse di truffa organizzata. Kickstarter, la piattaforma su cui si è svolta la campagna, ha deciso di indagare sulla faccenda.
Zano prometteva lo sviluppo del “nano-drone più sofisticato al mondo”, una piattaforma “autonoma, intelligente” e con funzionalità estensibili dotata di capacità di cattura video e fotografica native. In tanti hanno creduto a quella promessa, e alla fine il crowdfunding si è chiuso con un “bottino” di ben 3,5 milioni di dollari.
Diversamente da quanto si aspettavano i supporter, però, una volta terminate le offerte la società è fallita ; i primi 600 droni spediti ai finanziatori sono risultati essere di pessima qualità e molto lontani dalle capacità decantate dagli organizzatori del crowdfunding.
Gli inviperiti investitori che hanno creduto alle promesse di Zano chiedono ora di essere risarciti del maltolto , tanto più che le nuove regole interne di Kickstarter prevedono maggior considerazione per le esigenze dei finanziatori e i tribunali hanno cominciato a interessarsi dei possibili profili illegali delle campagne malriuscite. Dal canto suo, Kickstarter dimostra di voler approfondire l’enigma Zano commissionando un’inchiesta giornalistica all’autore freelance Mark Harris.
Alfonso Maruccia