Zello diffonde fake news, app bloccata in Russia

Zello diffonde fake news, app bloccata in Russia

Dopo Facebook e Twitter, il Roskomnadzor ha bloccato l'acceso anche a Zello, in quanto gli utenti usano l'app per diffondere fake news sull'invasione.
Zello diffonde fake news, app bloccata in Russia
Dopo Facebook e Twitter, il Roskomnadzor ha bloccato l'acceso anche a Zello, in quanto gli utenti usano l'app per diffondere fake news sull'invasione.

Zello è la terza vittima della censura russa, dopo Facebook e Twitter. L’accesso è stato bloccato dal Roskomnadzor perché gli utenti usano l’app per diffondere false informazioni sull’invasione dell’Ucraina (che il governo russo definisce “operazione militare speciale“). Probabile che la stessa sorte toccherà ad altri noti servizi di messaggistica.

Zello bandita dalla Russia

A partire dall’inizio della guerra in Ucraina è aumentato notevolmente l’uso delle app che permettono di rimanere in contatto con i familiari e accedere a fonti di informazione non gestite dal governo russo. Ai primi posti delle classifiche ci sono ovviamente Signal e Telegram, ma anche Zello è diventata molto popolare. L’app consente di scambiare brevi messaggi vocali, simulando il funzionamento del walkie-talkie. Gli utenti possono avviare conversazioni one-to-one o di gruppo attraverso i canali, tutte protette dalla crittografia end-to-end.

Zello era stata già bloccata nel 2017 perché non aveva portato i dati delle chat e degli utenti in server posizionati in Russia, come richiesto da una legge del 2016. La software house di Austin (Texas) aveva tuttavia trovato un workaround per aggirare il ban. Ora il Roskomnadzor ha nuovamente bloccato l’accesso al servizio.

In base al comunicato pubblicato sul sito dell’agenzia russa, Zello doveva interrompere l’invio di messaggi che contengono informazioni false sull’operazione speciale delle forze armate in Ucraina. Dato che l’ordine non è stato rispettato entro la scadenza indicata, il Roskomnadzor ha bloccato l’accesso all’app. Si tratta dell’ennesima operazione di censura effettuata dal governo per evitare che i cittadini russi possano conoscere la verità sull’invasione.

Fonte: Roskomnadzor
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Pubblicato il
8 mar 2022
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