Non è come Immuni, non è contro Immuni, non ha nulla a che vedere con Immuni. Il suo nome è “Zero Covid Veneto” ed il Presidente della Regione Zaia, annunciando la novità, allontana immediatamente le polemiche: “Questa non traccia niente, consente solo di seguire i malati a distanza, e non è in contrapposizione con Immuni, smettiamola con questa storia. Chi vuol scarica Immuni lo faccia pure“.
Zero Covid Veneto
L’app non opera per il contact tracing tramite Bluetooth, insomma: è semplicemente un canale di monitoraggio dei sintomi avvertiti dalle persone, affinché si possa migliorare l’assistenza domiciliare senza che ci siano corse in ospedale ove aumentano i rischi, si riducono spazi utili ad altri e si blocca un sistema sanitario che ha bisogno assoluto di essere alleggerito. Una buona idea? Lo diranno gli esperti, lo si capirà dall’esecuzione. L’intuizione è interessante, purché dietro l’app possa essere costruito un servizio di assistenza efficace, ben strutturato e con protocolli chiari di reazione alle sollecitazioni raccolte dagli utenti.
Ancora una volta la sanità ci prova tramite un’app e tutto ciò succede in Veneto, regione che fin dagli esordi della pandemia in Italia ha dimostrato una certa creatività di approccio con il problema. Ancora non è chiaro nei dettagli ciò che “Zero Covid Veneto” sarà in grado di fare, ma il prossimo problema da gestire è quello della privacy: trattandosi di dati sanitari – dunque particolarmente sensibili – occorre fare in modo che tutto possa procedere con le massime garanzie. Zaia spiega che di questi aspetti la Regione se ne occuperà in queste ore, cercando così di sbloccare definitivamente il via libera all’app.
Zero Covid Veneto sarà a disposizione dei cittadini che ne vorranno fare uso in caso di necessità: il download sarà in forma volontaria. L’app viene improvvisamente annunciata ora, ma in realtà il Veneto ci lavora evidentemente da mesi visto che già compariva nei documenti della Regione datati giugno 2020 (Allegato 1, DGR n. 782 del 16 giugno 2020). L’app era così descritta:
applicazione che deve raccogliere su base volontaria i sintomi correlati al covid-19 dei cittadini della Regione del Veneto al fine di garantire una presa in carico precoce dei casi da parte dei MMG e dei SISP ed evitare la nascita di nuovi focolai.
E ancora: “L’applicazione non effettuerà contact tracing e non utilizzerà il GPS per localizzare i dispositivi“. Nel documento compare infine una informazione che sarà ora fondamentale ai fini dell’approvazione da parte del Garante Privacy: “Azienda Zero, in quanto gestore operativo del software (processor) ricopre il ruolo di responsabile del trattamento, sia per conto delle aziende ULSS, sia per conto della Regione del Veneto”.