Snobbato da Apple , che ne introdurrà in Leopard un supporto solo parziale , il giovane file-system ZFS di Sun potrebbe forse trovare più fortuna nel mondo Linux, dove è recentemente sbarcato grazie al progetto ZFS on FUSE .
Dal momento che la licenza open source che accompagna il codice di ZFS, la Common Development and Distribution License, è incompatibile con quella GPL di Linux, il file-system di OpenSolaris non è ancora stato integrato nelle distribuzioni Linux. Per aggirare il problema, Ricardo Correia e gli altri responsabili del port si sono avvalsi di una tecnologia, chiamata Filesystem in Userspace ( FUSE ), introdotta con in Linux nel 2005. Già impiegata nel progetto NTFS-3g , FUSE consente a Linux di utilizzare i file-system come normali processi che girano nello user-space : in questo modo non è necessario integrarli nel kernel del sistema operativo.
Correia ha detto che l’attuale implementazione di ZFS per Linux gira all’incirca con performance dimezzate rispetto alla versione nativa, ma i risultati raggiunti con il port di NTFS fanno ben sperare per le release successive.
Oltre a fornire le classiche di funzionalità di un file-system moderno, ZFS combina le funzionalità necessarie per la gestione dei sistemi RAID con quelle per la gestione dei volumi logici: ciò evita l’utilizzo di software separati e semplifica il lavoro degli amministratori di sistema. ZFS fornisce inoltre nuove tecniche di verifica e correzione dei dati che, a detta degli esperti, lo rendono uno dei file-system più solidi e sicuri in circolazione. Lo stesso Linus Torvalds, parlando di questo file-system, ha detto che si tratta di “uno dei pochi gioielli di Solaris”.