Zoom 2.0: fuori i video, dentro l'AI

Zoom 2.0: sempre meno video, sempre più AI

Via il riferimento alla componente video per il nuovo corso di Zoom: la società punta ora principalmente sull'intelligenza artificiale.
Zoom 2.0: sempre meno video, sempre più AI
Via il riferimento alla componente video per il nuovo corso di Zoom: la società punta ora principalmente sull'intelligenza artificiale.

Con un post condiviso sulle pagine del blog ufficiale, Zoom ha dato il via al proprio nuovo corso. La novità più importante è quella ben sintetizzata dal cambio di nome della società, che passa da Zoom Video Communications Inc. a Zoom Communications Inc., eliminando il riferimento esplicito alla componente video. In linea con il trend del momento, il servizio diventa così una piattaforma professionale basata principalmente sull’AI per la connessione umana.

Zoom cambia nome: da Zoom Video Communications Inc. a Zoom Communications Inc.

Il nuovo corso di Zoom punta sull’AI

A scriverlo è Eric Yuan, CEO e fondatore. L’obiettivo è ora quello di offrire soluzioni moderne e ibride per il lavoro, ovviamente facendo leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale. Una dichiarazione di intenti a dire il vero piuttosto vaga.

Ora, Zoom è molto più dei meeting video. Siamo un’azienda AI-first che offre soluzioni moderne e ibride per il lavoro, permettendovi si collaborare senza problemi. Questo piccolo aggiornamento del nostro nome legale ci permette di rifletterlo.

Le tappe principali nella storia di Zoom

I tempi dei lockdown sono fortunatamente un brutto ricordo, molti sono tornati a lavorare in presenza come facevano prima della pandemia e la frequenza delle riunioni da remoto è diminuita. Zoom, che proprio in quel periodo ha fatto registrare una vera e propria impennata in termini di utenti-clienti e di ricavi, si trova ora a dover fare i conti con la necessità di riposizionarsi per continuare a rimanere sul mercato e a competere con i colossi del mondo online come Google, Microsoft e Slack (quest’ultima controllata da Salesforce).

I progetti in campo AI sono noti da tempo e non hanno mancato di attirare qualche critica. È il caso di quanto accaduto nell’estate 2023, quando una modifica ai termini di servizio ha abilitato l’utilizzo delle informazioni riguardanti gli utenti per l’istruzione dei modelli di intelligenza artificiale. Di lì a poco, la società ha chiarito la situazione apportando una nuova modifica.

Fonte: Zoom
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Pubblicato il
26 nov 2024
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