Rendere lo strumento offerto adatto alla fruizione per tutti, nessuno escluso: questo l’obiettivo della squadra impegnata su Zoom che nel fine settimana ha annunciato il debutto di nuove funzioni per l’accessibilità. Caratteristiche implementate anche sulla base dei feedback ricevuti dagli utenti andando a intervenire sugli aspetti della piattaforma che per qualcuno potrebbero costituire un ostacolo.
Le novità di Zoom per l’accessibilità
La prima è quella chiamata Multi-pin: di fatto permette di fissare in porzioni specifiche dello schermo i riquadri associati agli altri partecipanti alla riunione, così da evitare che il software gestisca da sé il posizionamento. Può tornare utile ad esempio per chi soffre di problemi all’udito e nel corso dei meeting si affida alla traduzione nella lingua dei segni, così da mantenere sempre visibile l’interprete.
C’è poi Multi-spotlight dal funzionamento piuttosto simile, ma in questo caso a stabilire chi rimane in evidenza e dove non è il singolo partecipante alla sessione, bensì il suo organizzatore. La modalità di visualizzazione così stabilita verrà poi rispettata da tutti.
Restando in tema, gli utenti saranno in grado di riordinare i riquadri all’interno del layout a loro piacimento, semplicemente selezionandone uno e trascinandolo su un’altra porzione di schermo.
Si aggiungono scorciatoie da tastiera (eventualmente personalizzabili) pensate per semplificare l’esecuzione di alcuni comandi, ad esempio quelli legati alla gestione del flusso audio.
Introdotte infine opzioni inedite per i sottotitoli generati nel corso delle riunioni.
Nel filmato di seguito l’intervento di Jen Hill, Product Marketing Manager di Zoom che riepiloga le caratteristiche del servizio studiate per soddisfare proprio i criteri di accessibilità.
Nell’occasione Zoom conferma il proprio impegno finalizzato a ottenere la piena conformità a quanto prevedono le linee guida WCAG 2.1 AA (Web Content Accessibility Guidelines) proprio in tema di accessibilità.