Era solo una questione di tempo: Zoom annuncia oggi la sua prima acquisizione in nove anni di attività. Si tratta di Keybase, startup con sede a New York e il cui team è al momento composto da 25 persone. L’obiettivo è quello di sfruttarne le competenze e la tecnologia sviluppata per migliorare il servizio offerto sul fronte della sicurezza.
Zoom: l’acquisizione di Keybase per la sicurezza
I dettagli economici dell’accordo non sono stati svelati. Una volta che il sistema di Keybase sarà implementato in Zoom gli utenti potranno beneficiare della crittografia end-to-end applicata alla trasmissione delle informazioni. È uno degli aspetti che la piattaforma deve perfezionare in conseguenza a quanto emerso nell’ultimo periodo. Così facendo verrà innalzato in modo significativo il livello di protezione per la privacy e si spera sarà debellata definitivamente una volta per tutte la piaga del fenomeno Zoombombing.
Secondo il CEO Eric S. Yuan il sistema messo a punto dalla startup non ha eguali sulla piazza nell’ambito delle comunicazioni video. Un ennesimo step nel percorso annunciato all’inizio di aprile quando la società, in conseguenza ai tanti feedback negativi ricevuti, si è scusata per i problemi riscontrati annunciando un Feature Freeze di 90 giorni in cui concentrare ogni risorsa disponibile sul miglioramento della sicurezza, passando tra le altre cose dall’assunzione di Alex Stamos (ex Chief Security Officer di Facebook) e dalla scelta di Oracle come partner per l’infrastruttura cloud.
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L’integrazione della crittografia end-to-end non sarà ad ogni modo immediata, servirà tempo. Verrà inoltre offerta come funzionalità premium per gli account a pagamento e non sarà accessibile dagli utenti che si affidano alla versione gratuita del servizio. In conseguenza all’acquisizione Max Krohn, co-fondatore di Keybase, diventa il numero uno del team di Zoom al lavoro sulla sicurezza. L’azienda nel 2015 ha raccolto finanziamenti per 10,8 milioni di dollari da investitori come Andreessen Horowitz.