La crittografia end-to-end su Zoom sarà solo per chi paga: ecco perché

Zoom: perché la crittografia E2E solo a chi paga?

Il CEO e fondatore di Zoom spiega perché la crittografia end-to-end sarà un'esclusiva degli utenti premium, ma la scelta è destinata a far discutere.
Zoom: perché la crittografia E2E solo a chi paga?
Il CEO e fondatore di Zoom spiega perché la crittografia end-to-end sarà un'esclusiva degli utenti premium, ma la scelta è destinata a far discutere.

Nei giorni scorsi la conferma da parte di Zoom che il servizio accoglierà la crittografia end-to-end così da garantire un ulteriore livello di sicurezza per le comunicazioni gestite. Non si tratterà però di una feature estesa a tutti gli utenti, bensì solamente a coloro che dispongono di un account premium a pagamento. Quelli free rimarranno a bocca asciutta, ma per quale motivo?

Crittografia E2E solo premium su Zoom: interviene il CEO

La risposta arriva dal CEO e fondatore Eric S. Yuan, intervenuto per commentare i risultati dell’ultima trimestrale che fotografano la forte crescita registrata tra marzo e aprile. Il riferimento è alle questioni legate alla sicurezza pubblica e alla volontà di collaborare con le forze di polizia nel caso in cui dovesse rendersi necessario analizzare le comunicazioni gestite durante lo svolgimento di un’indagine. A tal proposito ricordiamo che di recente un uomo è stato accoltellato e ucciso proprio durante una videochiamata sulla piattaforma.

Non vogliamo di certo offrire agli utenti free la crittografia end-to-end. Questo perché desideriamo anche collaborare con l’FBI e con le forze di polizia nel caso in cui qualcuno dovesse utilizzare Zoom per compiere cattive azioni

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L’annuncio della novità è giunto la scorsa settimana da Alex Stamos, ex Chief Security Officer di Faceook e da un paio di mesi nell’organico di Zoom con l’obiettivo di migliorare la piattaforma dal punto di vista della sicurezza. Oggi un suo post su Twitter (riportato di seguito) con un link verso GitHub dove è possibile consultare un whitepaper a proposito della crittografia end-to-end presto integrata nel servizio.

https://twitter.com/alexstamos/status/1268061790954385408

Ciò che sta cercando di fare Zoom è trovare un equilibrio tra l’esigenza di tutelare la privacy dei suoi utenti e garantire che la piattaforma non mostri il fianco ad abusi di alcun tipo. A far discutere è però la modalità scelta per distinguere tra chi potrà beneficiare della tecnologia e chi no: la sottoscrizione di un account premium.

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Pubblicato il
3 giu 2020
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