Alla fine la crittografia end-to-end di Zoom sarà resa disponibile per tutti coloro in possesso di un account, anche di tipo gratuito, a differenza di quanto annunciato nelle scorse settimane. La conferma arriva oggi in seguito a un periodo di certo non semplice per il servizio, colpito all’inizio del mese da pesanti critiche per la decisione di collaborare con la Cina e intervenire cedendo alle pressioni di Pechino.
La crittografia end-to-end di Zoom anche per gli utenti free
Per accedere alla funzionalità gli utenti free saranno però chiamati ad affrontare un processo di verifica che prevede la conferma del numero di telefono tramite SMS. A renderlo noto è il CEO e fondatore Eric S. Yuan, con un post pubblicato sul blog ufficiale in cui viene resa nota la decisione. Ne riportiamo di seguito un estratto in forma tradotta.
Oggi Zoom ha rilasciato un aggiornamento per il design della E2EE su GitHub. Abbiamo inoltre il piacere di comunicare che abbiamo trovato un modo per bilanciare il legittimo diritto di tutti gli utenti alla privacy e la loro sicurezza sulla nostra piattaforma. Questo ci permetterà di offrire la E2EE come funzionalità aggiuntiva avanzata a tutti gli utenti nel mondo, free e abbonati, mantenendo la possibilità di prevenire e combattere gli abusi sulla nostra piattaforma.
Il debutto della crittografia end-to-end su Zoom è previsto per il mese di luglio con l’avvio di una fase beta. Indipendentemente da questo le conversazioni continueranno a essere protette dal metodo AES a 256 bit.
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La E2EE sarà attivabile in modo opzionale, accettando però di rinunciare ad alcune funzionalità legate ai meeting come quella che permette di includere nelle riunioni gli utenti in collegamento attraverso una linea telefonica tradizionale oppure un hardware dedicato alle conference room basato sui protocolli SIP o H.323. In ambito aziendale gli amministratori potranno decidere di abilitarla o disabilitarla ai membri del gruppo gestito.