Momento particolare per Zoom: se da un lato l’emergenza coronavirus e la corsa allo smart working hanno spinto nel mese di marzo il numero di utenti attivi su base giornaliera a oltre 200 milioni, dall’altro il servizio è stato preso di mira da più parti per questioni legate tra le altre cose a privacy e vulnerabilità, tanto che già si segnalano esempi di aziende celebri come SpaceX (Elon Musk) che l’hanno messo al bando.
Zoom: prima la sicurezza, poi nuove funzionalità
Oggi il CEO, Eric S. Yuan, è intervenuto sul blog ufficiale con un lungo post che si apre sottolineando il successo della piattaforma in ambito scolastico (circa 90.000 istituti di 20 paesi lo stanno usano), proseguendo poi con l’annuncio di quello che viene definito un Feature Freeze: per i prossimo 90 giorni non saranno introdotte nuove caratteristiche, concentrando ogni risorsa sulla risoluzione dei problemi emersi e sul miglioramento di quelle già disponibili. Confermata anche la volontà di lavorare con esperti di terze parti a un rapporto sulla trasparenza. Queste le parole del numero uno.
Nelle scorse settimane il supporto all’arrivo di nuovi utenti è stato al centro della nostra attenzione e ha richiesto uno sforzo incredibile. Riconosciamo comunque di non aver soddisfatto le aspettative della community per quanto riguarda privacy e sicurezza. Sono profondamente dispiaciuto di questo.
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Un’ammissione di responsabilità da interpretare come il primo necessario passo nella giusta direzione. Ora c’è da correre ai ripari anche considerando che molti utenti consumer si stanno rivolgendo al servizio, sebbene la sua natura sia quella di soluzione destinata principalmente all’ambito professionale.
Restando in tema di privacy, di recente il team al lavoro su Zoom è intervenuto per interrompere la condivisione di alcuni dati con Facebook anche per gli utenti che non sono iscritti al social network.