Nel mese di luglio, Zoom ha annunciato l’acquisizione di Five9, azienda californiana con alle spalle vent’anni di esperienza nella gestione dei call center tramite infrastruttura cloud. Non è stato allora difficile comprendere la finalità della mossa: diversificare il business ampliandone il raggio d’azione, andando oltre il territorio delle soluzioni per smart working, didattica a distanza e comunicazione da remoto, anche in conseguenza a un ritorno alle attività in presenza grazie alla risoluzione parziale della crisi sanitaria. Oggi la conferma che l’operazione non si farà, nonostante l’accordo siglato tra le parti.
Five9: gli azionisti bocciano l’acquisizione di Zoom
Salta così un affare da 14,7 miliardi di dollari, a tanto ammonta l’investimento economico messo sul tavolo da Zoom per portare a termine con successo la trattativa, il più ingente di sempre per la società. Per quale motivo? Gli azionisti di Five9 non hanno gradito la stretta di mano, bocciandola in sede di votazione.
Nel comunicato ufficiale si legge che Zoom e Five9 proseguiranno nella loro partnership, avviata prima dell’annuncio, che riguarda il supporto all’integrazione delle rispettive soluzioni UCaaS (Unified Communications as a Service ) e CCaaS (Contact Center as a Service) e l’impegno per portarle sul mercato
. L’accordo è stato oggetto nei mesi scorsi anche di un processo di revisione da parte del Dipartimento di Giustizia statunitense, al fine di fare chiarezza in merito a una possibile partecipazione di realtà estere legate a personale della società acquisita localizzato in Russia. Un dettaglio che ha sollevato dubbi in merito alla piena conformità di quanto prevedono le normative inerenti la sicurezza nazionale.
Ad ogni modo, a spingere gli azionisti di Five9 a esprimersi in modo negativo sarebbero state altre ragioni: anzitutto il benefit economico riconosciuto loro da Zoom, come sottolinea CNBC, ritenuto troppo esiguo.