Zoom ha nuovamente aggiornato i termini del servizio per chiarire meglio che non utilizza i dati degli utenti per addestrare i modelli di intelligenza artificiale generativa. Rispetto alla precedente versione è stato eliminato il riferimento al consenso che deve essere obbligatoriamente concesso per poter utilizzare alcune funzionalità.
Zoom riscrive i termini del servizio
Il punto 10 dei termini del servizio riguarda i contenuti generati e forniti dagli utenti durante l’uso di Zoom. La software house aveva scritto nella precedente versione che Zoom non utilizzerà contenuti audio, video o chat per addestrare i modelli di intelligenza artificiale senza il consenso degli utenti. Lo stesso era scritto nel post pubblicato sul blog ufficiale da Smita Hashim (Chief Product Officer).
Queste ultime parole erano difficilmente interpretabili, in quanto per usare alcune funzionalità, come la generazione automatica dei riassunti dei meeting, il consenso è obbligatorio. Smita Hashim ha successivamente aggiornato il post in seguito ai feedback ricevuti dagli utenti. Una simile rettifica è stata effettuata ai termini del servizio.
Ora è scritto più chiaramente che
Zoom non utilizza alcun audio, video, chat, condivisione dello schermo, allegati o altre comunicazioni come i contenuti dei clienti (risultati dei sondaggi, lavagna e reazioni) per addestrare i modelli di intelligenza artificiale di Zoom o di terze parti.
È stato quindi eliminato il riferimento al consenso. Ciò significa che, se l’utente concede il consenso per alcune funzionalità, i dati generati non sono utilizzati per l’addestramento dei modelli IA. Queste novità verranno anche evidenziate attraverso gli avvisi all’interno del software.