In Cina gli utenti consumer non possono più creare un account gratuito su Zoom. Nel paese asiatico la piattaforma per le videoconferenze sarà accessibile tramite nuova registrazione solo per i clienti enterprise con l’intermediazione di un rivenditore autorizzato come Donghan Telecom: dovranno dimostrare di gestire un’attività professionale e di essere in possesso di un conto corrente di tipo corporate.
In Cina nuovi account Zoom solo per le aziende
La limitazione è stata introdotta con l’obiettivo di conformarsi alle nuove restrizioni della legislazione cinese. Tra coloro che si affidano a Zoom in Cina per la didattica a distanza anche la Zhejiang University e la Tsinghua University. Altri clienti premium sono JD.com, Ctrip, OPPO e la Agricultural Bank of China.
Stando a quanto trapelato la società californiana che fornisce il servizio Zoom potrebbe inoltre finire nell’elenco delle realtà americane sotto osservazione da parte del governo di Pechino che proprio nei giorni scorsi ha annunciato l’intenzione di creare di una propria Entity List, del tutto simile a quella di Washington, un elenco in cui potrebbero confluire altre realtà a stelle e strisce come Apple, Qualcomm, Cisco e Boeing.
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Ricordiamo che nei mesi scorsi l’analisi del traffico generato da Zoom ha mostrato il routing delle informazioni verso la Cina. Una pratica interrotta dalla software house che per garantire ai suoi utenti un più elevato livello di protezione per privacy e informazioni di recente ha scelto di affidarsi all’infrastruttura cloud di Oracle.