Che ne sarà di Zoom dopo che la crisi sanitaria avrà definitivamente allentato la sua presa e ci sarà meno necessità di soluzioni per smart working, didattica a distanza e comunicazione da remoto? L’intento della società è quello di continuare a giocare un ruolo da protagonista anche nello scenario post-emergenziale come ribadito dal CEO Eric S. Yuan in una sessione Ask Me Everything.
Anche in ufficio con Zoom
Alla domanda “Quale ruolo svolgerà Zoom dopo il rientro in ufficio?” il numero uno della società ha risposto affermando che l’intenzione è quella di continuare a mettere in comunicazione chi lavora, indipendentemente dal luogo in cui si trova e dalla postazione scelta. Considerando come molte aziende abbiano tratto beneficio dall’adozione dello smart working manifestando la volontà di proseguire su questa strada, la visione è condivisibile.
Zoom continuerà a giocare un ruolo chiave nel connettere i team e nell’abilitare la collaborazione tra chi lavora da remoto e coloro che si trovano in ufficio. Abbiamo appreso durante questo periodo che è possibile lavorare da ovunque senza perdite in produttività o sacrifici in termini di privacy o sicurezza e Zoom aiuterà a costruire un’esperienza di collaborazione e comunicazione consistente indipendentemente dal luogo in cui le persone scelgono di lavorare.
La crittografia E2E sta arrivando
Nel botta e risposta anche un riferimento alla crittografia end-to-end che come confermato il mese scorso sarà messa a disposizione anche degli utenti che si connettono a Zoom tramite un account gratuito: lo sviluppo prosegue e il lancio in versione beta dovrebbe avvenire già entro la fine di luglio.
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Nei giorni scorsi l’azienda ha presentato Zoom for Home, a conti fatti un display da 27 pollici con il software preinstallato per organizzare e gestire le riunioni da casa. All’inizio del mese è invece toccato al programma Hardware as a Service rivolto in primis alle realtà professionali.